Il presidente della Camera di Commercio di Frosinone e Latina, Giovanni Acampora, ha partecipato alla decima edizione della Fiera Mondiale Campionaria del Peperoncino in scena a Rieti dal 1° al 5 settembre.
La Fiera Mondiale Campionaria del Peperoncino di Rieti, uno degli eventi più rilevanti del Centro Italia, ha ottenuto dalla Regione Lazio il riconoscimento di Fiera Internazionale e da oltre dieci anni propone una rara esposizione di oltre 600 varietà di peperoncino provenienti da tutto il mondo, colora l’affascinante centro storico della ciità con stand espositivi, aree commerciali, ristorazione, show cooking, laboratori, mostre, convegni e aree dedicate alla musica e agli spettacoli.
In questo particolare contesto storico, l’evento ha rappresentato anche un concreto segnale di ripresa per l’intero territorio. Proprio per questo, tra le novità dell’edizione 2021 è stato proposto uno spazio di confronto e approfondimento dedicato ai grandi temi di politica ed economia al quale hanno preso parte personaggi di primo piano a livello nazionale. Tra questi, anche il presidente della Camera di Commercio del Basso Lazio.
Per la chiusura della kermesse, domenica 5 settembre, infatti, il presidente Acampora è intervenuto nell’ambito del convegno “Brand e filiere per i territori”. Presenti al tavolo dei lavori anche il Presidente CCIAA di Roma e Unioncamere Lazio, Lorenzo Tagliavanti; il presidente dell’Ente Bilaterale Nazionale del Turismo, Alessandro Massimo Nucara, il Consigliere Delegato CCIAA di Rieti e Viterbo, Leonardo Tosti e il Presidente Provinciale Coldiretti Rieti, Alan Risolo.
Un tema da sempre al centro degli interessi del presidente della Camera di Commercio di Frosinone e Latina quello della creazione e del rafforzamento di Brand e filiere per il rilancio dell’economia dei territori: «Sono onorato di aver preso parte ad un evento di rilevanza internazionale in rappresentanza delle nostre province. Le eccellenze locali possono essere il volano per rilanciare l’economia dei nostri territori ed è per questo che bisogna lavorare in questa direzione. E’ forte l’esigenza di creare un saldo legame tra la qualità del prodotto e il valore del territorio, mantenendo sempre al centro del processo l’autenticità, dalla scelta delle materie prime fino ai canali di distribuzione. Non serve creare marchi se non si fa percepire al consumatore che sta acquistando un prodotto espressione di una sintesi unica fatta di storia, ambiente, clima, cultura, tradizioni e qualità», ha commentato Acampora a margine della kermesse.
«In particolare se si ragiona in un’ottica di area vasta, di identità dei territori e di attrattività, è necessario puntare sulla valorizzazione complessiva dei territori stessi, in un gioco di squadra fatto di sinergie fra istituzioni e soggetti privati. L’intero territorio regionale vanta ricche tradizioni agricole e alimentari intrecciate a condizioni ambientali favorevoli ed ad una varietà storico-culturale, aspetti che impongono di valorizzare queste peculiarità per conquistare e conservare quote di mercato puntando su tre imperativi: sicurezza dei prodotti alimentari; tutela della qualità; connubio tra rispetto delle tipicità e ricerca di metodi di produzione innovativi», ha poi aggiunto Acampora.




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