Si sono concluse le indagini preliminari condotte dal Pm Valerio De Luca sui reati che si sarebbero consumati all’interno del cimitero comunale di Sezze. Il procedimento, come noto, interessa 29 soggetti. Le contestazioni più gravi, come emerge dal fascicolo di chiusura delle indagini, riguardano Fausto Castaldi e Maurizio Panfilio, rispettivamente ex custode del cimitero e responsabile comunale dei Servizi Cimiteriali che, stando a quanto sostengono gli inquirenti, avrebbero creato una vera e propria rete per gestire i servizi che in quello stesso periodo avrebbe dovuto svolgere la Servizi Pubblici Locali ma che invece restavano appannaggio del custode con la complicità del funzionario incaricato dal Comune.
Per altri reati, invece, dovranno rispondere i titolari delle tre agenzie funebri di Sezze, assoggettati alle volontà di Castaldi, il figlio dello stesso custode e un suo operaio, due fratelli che gestiscono una marmeria, un imprenditore edile specializzato in costruzioni funerarie, ma anche la titolare di un negozio di fiori e due donne che con l’intermediazione di Castaldi e in assenza di autorizzazioni comunali avrebbe fatto sopprimere, o comunque sottrarre, quattro degli otto cadaveri presenti ancora nei rispettivi feretri rendendo così possibile la vendita della tomba libera.
Nella chiusura delle indagini, inoltre, spiccano le posizioni di molti cittadini setini, tra i quali l’ex assessore al cimitero e vicesindaco Antonio Di Prospero e un agente della Polizia Locale, che avrebbero ottenuto indebito vantaggio di avere la disponibilità di tombe di nuova costruzione senza attendere e rispettare le ordinarie modalità delle concessioni comunali. Castaldi e suo figlio, titolare di un’impresa edile, sono indagati anche per la presunta appropriazione in più occasioni della legna derivante dal taglio di alberi presenti nel cimitero, poi ceduta a privati ad un costo di dieci euro al quintale.
Potrebbero finire davanti al gup anche l’ex comandante della caserma dei carabinieri di Sezze, Mattia Benvenuto, e l’ex consigliere comunale e finanziere Antonio Piccolo, che per la Procura avrebbero esercitato pressioni nei confronti di due cittadini setini in merito alla denuncia di uno nei confronti del Castaldi, reo di averlo aggredito proprio per una questione legata ad una sepoltura. Fausto Castaldi, infine, è indagato anche per il reato di favoreggiamento della prostituzione: avrebbe organizzato, nel periodo cui fanno riferimento le indagini della Procura, incontri sessuali tra due uomini e una donna presso la sua abitazione. Ora gli indagati, entro venti giorni dalla data di notifica, potranno presentare memorie, produrre documenti, chiedere al pm il compimento di atti d’indagine nonché presentarsi per rilasciare dichiarazioni o chiedere di essere interrogati.




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