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Attualità

APRILIA, il presidente dell’associazione “Democratici per Aprilia” interviene sulla questione urbanistica

Ultimo aggiornamento: 26 Febbraio 2021 10:55
Maria Giuseppina Campagna Pubblicato 26 Febbraio 2021
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Con Atto di Giunta n. 23 del 10.02.2021 l’Amministrazione comunale ha deliberato di partecipare al Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare, così come stabilito dal Decreto interministeriale n. 395 del 16.09.2020, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 16.11.2020. Un programma finalizzato alla riduzione del disagio abitativo, con particolare riferimento alle periferie ed al miglioramento della qualità della vita dei cittadini ed al rafforzamento della coesione sociale anche attraverso la partecipazione di altri soggetti pubblici e privati, stanziando, per tale scopo, risorse per 853 milioni di euro nel periodo 2020 -2033. Sicuramente un’occasione da non perdere per i tanti soggetti istituzionali e privati interessati e, soprattutto, per la Città. Il Decreto, scrive l’associazione apriliana, è del 16.09.2020, con successiva nota informativa dell’ANCI del 20 settembre e la pubblicazione in G.U. del giorno 16 novembre. La delibera di Giunta viene emanata solo il 10 febbraio 2021, con contestuale avviso pubblico per acquisire eventuali manifestazioni di interesse per la costituzione di un partenariato pubblico-privato e fissando la scadenza, per tale manifestazione di interesse, al 22 febbraio 2021.

“Una prima osservazione che si può fare dagli atti – dichiara Gianfranco Caracciolo – fin qui pubblicati dall’Amministrazione comunale è la compressione dei tempi che pare in contrasto con le finalità del programma nazionale, infatti una delle cinque linee principali d’azione prevede alla lettera e.)….processi partecipativi, anche finalizzati all’auto-recupero. Ci pare che un avviso pubblico di circa dieci giorni sia ampiamente insufficiente per la partecipazione dei cittadini interessati al programma, a fronte di un tempo previsto dal decreto di 120 giorni dalla pubblicazione sulla gazzetta ufficiale. Una seconda osservazione riguarda gli interventi ammessi al programma, che condividiamo, infatti, il legislatore nazionale ha voluto specificare tra i molteplici interventi previsti dalla legislazione vigenti tutti quelli che riguardano il recupero del patrimonio edilizio esistente richiamando il DPR 380/2001 art.1,comma 1, lettere b),c),d),f) mentre la lettera e) che riguarda le nuove costruzioni, possono essere ammesse solo in maniera residuale e per specifiche operazioni di densificazione. Inoltre, e certamente lodevole fare interventi di riqualificazione di quartieri di edilizia residenziale pubblica ed edilizia sociale e interventi di auto-recupero. Pare significativo il richiamo a interventi coerenti con quelli di cui alla delibera CIPE n.127/2017 che lo ricordiamo riguarda l’utilizzo delle risorse sull’edilizia residenziale pubblica, prioritariamente in coerenza con le direttive dell’Unione Europea in tema di ambiente e sicurezza dell’edilizia pubblica, privilegiando il consumo zero del suolo e il recupero edilizio ed urbano rispetto alla nuova edificazione. Una terza osservazione riguarda l’ambito di intervento previsto dall’Amministrazione comunale e rappresentato nella planimetria allegata alla delibera d’indirizzo.

Da un primo esame sembra non coerente alle linee principali d’azione del programma stesso, perché dette linee privilegiano sostanzialmente il patrimonio edilizio esistenti e le aree e gli spazi degradate limitrofi o interni ai luoghi urbani. Non si capisce il motivo di inserire nella planimetria, vaste aree agricole, oltretutto dobbiamo ricordare che il consiglio comunale di Aprilia nel 2019 con la delibera n.35, ha definito in attuazione della l.r. n.7/2017, le disposizioni attuative per la rigenerazione urbana e per il recupero edilizio, definendo anche planimetricamente gli ambiti territoriali sull’intero territorio comunale, basta confrontare le due planimetrie per vedere l’incoerenza. In conclusione possiamo dire che la fretta è , da sempre, una cattiva consigliera; diciamo che, in questa fase, con il mancato coinvolgimento delle diverse realtà locali ed una scarsa gestione dei tempi, l’azione politico-amministrativa è risultata carente e poco attenta, sia in termini di accessibilità che di condivisione sociale.

Riteniamo e ci auguriamo – conclude Gianfranco Caracciolo – che gli operatori economici di Aprilia interessati al programma (PINQuA), nella loro strategia imprenditoriale, abbiano già elaborato, nei loro programmi economici/industriali, dei progetti validi che possano oggi essere presentati, seppure in termini strettissimi; contestualmente però rivolgiamo l’invito all’Amministrazione comunale (sicuramente pleonastico) e che si è riservata l’insindacabilità della valutazione per l’ammissione delle proposte, a non prendere in considerazione quelle che, eventualmente, si porranno fuori dalle linee principali d’azione e dagli ambiti riportati nel Decreto interministeriale, ovvero che prevedano la realizzazione di nuove costruzioni ed il consumo di nuovo suolo, nel rispetto del termine “densificazione”, un’operazione da sviluppare su realtà già esistenti e sul potenziamento di standard urbanistici già esistenti, per apportare un miglioramento della qualità della vita della popolazione residente e non con la trasformazione di spazi aventi altra destinazione d’uso. Come detto in precedenza, l’occasione che si è presentata è troppo importante per la nostra Città e non si può correre il rischio di vederla messa in discussione per errori di valutazione”.

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