Nonostante le difficoltà legate alla pandemia, quello che si è appena chiuso è un anno soddisfacente, in termini di risultati, per l’Avis di Sermoneta.
In tutto il 2020 sono state infatti raccolte 369 sacche di sangue contro le 306 del 2019, una crescita del 30 per cento che dimostra una rinnovata sensibilità della popolazione verso la salute e le donazioni.
«Questo dato ci entusiasma moltissimo, ma ci fa nel contempo preoccupare, perché non vorremmo che quest’anno ci sia un calo di donazioni», spiega il presidente dell’Avis di Sermoneta Carlo Quattrocchi.
Il Covid ha portato l’Avis a rimodulare le modalità delle donazioni, che ora avvengono con chiamata diretta: anche questo ha contribuito alla crescita del numero di donazioni. Anche nel 2021 sarà adottato il sistema della prenotazione, telefonando al numero 0773/318153.
Avis è già al lavoro per le iniziative da intraprendere nel 2021: «Lo scorso anno abbiamo registrato 15 nuovi donatori e questo ci fa ben sperare, anche se è pur vero che molti donatori sono avanti con l’età e prossimi ad andare in pensione». Il ricambio generazionale tende ad avere un saldo negativo: «I giovani non sono motivati o non hanno la cultura per la donazione e il sociale in genere», aggiunge Quattrocchi.
«Donare il sangue è un gesto gratuito di solidarietà ed altruismo, è un atto che fa bene agli altri e che fa bene a noi stessi, sia perché il donatore è naturalmente stimolato a condurre stili di vita sani e corretti, sia perchè effettua gratuitamente un controllo preventivo del proprio stato di salute. La donazione è una espressione della partecipazione di una comunità al sistema sanitario, aumenta la solidarietà e la coesione sociale e incoraggia le persone ad aver cura le une delle altre», hanno spiegato il sindaco Giuseppina Giovannoli e l’assessore alla sanità Sonia Pecorilli.




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