“Un’amministrazione che invece di governare in 18 mesi ha solo pensato a distruggere, a spargere odio e rancore in una comunità che da sempre ha messo a bando tali disvalori”. E’ un fiume in piena Lubiana Restaini, capogruppo in consiglio comunale di Forza Italia, che censura la decisione della giunta di “epurare” l’associazione culturale Progetto Lepini, il sodalizio che da diversi anni gestisce la biblioteca, l’etnomuseo e il centro di aggregazione giovanile: “Una vergogna, ma c’è chi ha deciso per la cessazione del rapporto convenzionale. Troppo oneroso? No, se si pensa che per mantenere aperte le strutture l’associazione costa poco più di 2 euro l’ora. Semplicemente – spiega l’esponente delle minoranze – la sindaca che ha il registro dei votanti a suo favore, e le richieste dei clientes premono per incarichi che ancora non arrivano, si deve procedere con una certa celerità alla sostituzione politica, dal centrosinistra in cui militava, con la tessera del Pd con cui ha giocato al finto civismo, alla destra dei Fratelli d’Italia che fa valere il proprio appoggio a suon di incarichi per consulenti, amici e parenti. Tutto attorno il silenzio”.
L’analisi della Restaini è impietosa: “Assessori giovani alla prima esperienza che votano a favore del “licenziamento”di altrettanti giovani, una guerra tra poveri giocata malissimo in una comunità che avrebbe bisogno di ben altro. Un’associazione che ha saputo gettare il cuore oltre l’ostacolo, che ha promosso tante iniziative, che ha favorito l’inserimento lavorativo di inclusione sociale, che ha attenuto riconoscimenti regionali e nazionali per il museo di qualità, che ha visto finanziato i propri progetti , che è punto di riferimento per il sistema bibliotecario in rete e dei musei, che dal 14 gennaio ha ricevuto il preavviso di fine collaborazione”. Secondo l’esponente azzurra in consiglio un paese non è libero né lo rimane per concessione di un amministratore locale, ma per scelta e volontà di una comunità, sia quando splende il sole sia nel buio delle emergenze. E sarebbe stato necessario proprio dal buio delle emergenze tenere viva la cultura, invece che spegnere l’entusiasmo di tante ragazze a cui la stessa Restaini tributa il giusto riconoscimento per quanto svolto finora: “Non sempre il prezzo è proporzionale al lavoro svolto, ma se in tanti anni di attività è stato possibile mantenere vivi ed aperti i luoghi della cultura a Roccagorga, ospitare e realizzare progetti con le scuole, allestire la nuova area dell’etnomuseo, c’è qualcosa che non ha prezzo: il valore umano della cultura”.




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