Discarica di Borgo Montello e sito di stoccaggio per inerti. Sono stati questi i due temi toccati oggi nella commissione Ambiente del Comune di Latina, presieduta dalla consigliera Loretta Isotton. Temi posti fortemente all’attenzione della politica e dell’opinione pubblica in questi giorni.
Alla seduta, come sempre in streaming, hanno partecipato eccezionalmente anche il sindaco di Latina Damiano Coletta, il presidente della Provincia Carlo Medici e l’ingegner Antonio Nardone, dirigente del servizio Ecologia e Tutela del Territorio della Provincia di Latina. Presenti anche l’assessore comunale all’Ambiente Dario Bellini e Giuseppe Bondì, dirigente del servizio Ambiente e Politiche Energetiche del Comune di Latina.
In commissione sono stati chiariti alcuni punti importanti. Innanzitutto la necessità di lasciare chiusa la discarica di Borgo Montello, con la sua bonifica ed il successivo ristoro per i residenti di Via Monfalcone, direttamente interessati per cinquant’anni dalla servitù della discarica. Condizioni poste dal sindaco Coletta per la valutazione dell’idoneità dell’area indicata dalla Provincia per la realizzazione di un sito di stoccaggio per inerti.
«Sulla questione della discarica di Via Monfalcone va detto che non si può più abusare di un territorio che per 50 anni ha dovuto sopportare il peso di un sito con migliaia di tonnellate di rifiuti, con l’inquinamento delle falde che conosciamo e traffici incontrollati. Riguardo al sito di stoccaggio, invece, non dobbiamo più usare la parola discarica: essa infatti si riferisce ad un passato in cui si smaltivano i rifiuti in modo obsoleto, antieconomico e dannoso per l’ambiente senza recupero energetico e senza chiusura del ciclo dei materiali. Qui invece stiamo parlando della realizzazione di un piano industriale provinciale che deve essere gestito pubblicamente ed in cui si deve applicare l’economia circolare. Nei siti di stoccaggio andrà infatti ciò che, tra i rifiuti urbani, a fine processo, non può più essere differenziato: ecco perché più saremo bravi a differenziare, meno materiali saranno stoccati. L’area indicata per Latina è quella di una fabbrica dismessa in un’area industriale sulla Pontina. Il sindaco ha preso atto di questa indicazione, ma pur rendendosi disponibile a considerarla, farà valutare anche da tecnici a nome del Comune la reale adeguatezza del sito perché nessun aspetto venga trascurato. Nulla finora è stato ancora deciso. La proposta fatta da più parti, compreso il nostro sindaco, è stata comunque quella di avere più d’un sito. Almeno tre: uno nel nord, uno al centro e uno al sud della provincia di Latina. Questo per suddividere il carico in modo più equo e per responsabilizzare tutti i comuni a produrre meno rifiuti attraverso la regola delle 5 R…», ha sottolineato Isotton.




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