Jessica Marchionne è nata a Sezze nel 1991. È laureata in ‘Editoria e scrittura’ e ha continuato a frequentare corsi e tirocini anche dopo gli studi nella speranza di trasformare la sua passione in lavoro. Legge da sempre qualsiasi genere anche se predilige il fantasy e lo storico. Ha un blog ‘Luce sui libri’ dove recensisce libri di autori emergenti e dispensa ogni tanto qualche consiglio. Ama i videogiochi, gli animali e pensa che l’autunno sia la stagione che meglio le si addice. Le campane di San Pietroburgo edito da Words Edizioni è il suo romanzo d’esordio.
Diviso in due parti, entrambe raccontate dai due protagonisti assoluti, Viktor e Gavril, Le campane di San Pietroburgo è un romanzo breve che mescola alla perfezione storia e fantasia. Ma altro grande protagonista del romanzo è il tempo, che promette e non dà, poi restituisce, infine si piega magicamente all’amore e all’affetto, concedendo quell’attimo, solo uno, fugace, di serenità. L’intreccio ben studiato da parte dell’autrice concede al lettore la possibilità di affacciarsi su uno scorcio veritiero di storia, quella che tutti conosciamo e abbiamo studiato più o meno bene sui banchi di scuola, sviluppando tuttavia un what if interessantissimo con l’entrata in scena di Anastasia Romanov. E a condire il tutto, quella spruzzata di magia in cui Viktor smette di credere ad un certo punto, mentre Gavril ci si affida per andare avanti. Due personaggi, Viktor e Gavril, segnati dalla solitudine non per scelta. Il primo abbandonato dalla famiglia e da un padre crudele; il secondo vittima della ferocia di Lenin. Insieme riusciranno a coesistere, dandosi in un certo modo affetto a vicenda, sopperendo l’uno alle mancanze nella vita dell’altro.
Viktor è il figlio che Gavril ha perso, Gavril il padre che il ragazzo non ha mai avuto. Da quel micro mondo composto da due persone appena, tuttavia, il destino della Russia sarà sconvolto, ribaltato, nuovamente segnato dal sangue. Viktor e Gavril sono due personaggi complementari: da un lato troviamo un ragazzino che ha perso fiducia nella vita, abbandonato da chi avrebbe dovuto amarlo, venduto a un uomo che non conosce e desideroso di fare qualcosa di quella vita che non ha scelto, ma forse troppo poco incline a credere che sia davvero possibile; dall’altro abbiamo un uomo che la vita ha portato sull’orlo della follia, ma che non ha mai abbandonato la propria integrità morale, i propri ideali e soprattutto non ha mai smesso di credere nelle possibilità della vita. Si parte dalla Russia, ma si finisce in Messico. Ma ogni tassello trova la sua delicata posizione in questo fantasy, storicamente ricco di dettagli: ogni cosa ha il suo posto nella storia, ogni avvenimento è studiato e incastrato nella narrazione per contribuire allo scorrere fluido della trama. Esattamente come lo scorrere del tempo scandito dalle lancette di un orologio.




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