La centrale di Latina (Borgo Sabotino) sembrerebbe non sia tra i siti individuati come deposito unico di scorie radioattive. Da oltre 6 anni sono noti i problemi dell’inquinamento delle falde dentro il perimetro della centrale nucleare (anche fuori ma con valori che non rappresenterebbero pericolo per la salute secondo i dati diffusi il 17 febbraio 2016 dall’Arpa Lazio) da cloruro di vinile.
Infatti il documento “Analisi di Rischio sito specifica” relativo al sito della Centrale Nucleare di Borgo Sabotino, via Macchiagrande n. 6, gestito dalla So.G.I.N. S.p.a., è in atti al prot. n. 23338 del 18.02.2015. E’ da quel 17/2/2016 che non sono più state rese note informazioni sull’inquinamento delle falde nella zona. Non sembra nemmeno sia mai stata ritirata l’ordinanza del comune di Latina (commissario Barbato) per l’attingimento di acqua dai pozzi circostanti. Greenpeace interviene con alcune osservazioni al piano nazionale delle scorie nucleari per l’individuazione del deposito unico relative proprio alla centrale nucleare di Borgo Sabotino:
«La centrale di Latina Tra i temi “critici” per la gestione dell’intero processo e dell’esito stesso del Programma non è mai citata la questione della grafite contaminata da C14 della centrale di Latina. Nel Regno Unito ci sono 26 reattori a grafite e nessuno è stato finora smantellato. Per il trattamento e la gestione della grafite sono tuttora in corso studi e ricerche su diversi aspetti tecnici rilevanti per il decommissioning e per lo smaltimento finale (che al momento l’autorità britannica NDA prevede in deposito geologico profondo). In sostanza rimane non chiaro l’esito del Programma per quanto concerne la centrale di Latina. Al momento, per questa centrale la certezza di un decommissioning nei tempi previsti dal Programma non appare plausibile.»




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