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Attualità

TERRACINA, Europa Verde denuncia la grave situazione di abbandono e incuria in cui versa il territorio a forte rischio climatico e idrogeologico

Ultimo aggiornamento: 19 Novembre 2020 17:20
Stefano Colagiovanni Pubblicato 20 Novembre 2020
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Attraverso un comunicato, Europa verde Terracina, alla luce dei tanti ed estesi allagamenti che hanno interessato nei giorni scorsi diverse zone della città, denuncia la grave situazione di abbandono e incuria in cui versa il suo territorio a forte rischio climatico e idrogeologico.

«Terracina ha sperimentato negli ultimi anni gravi eventi climatici, che qualcuno ancora si ostina a chiamare ordinario maltempo, eventi invece che sono stati registrati tutti dagli Osservatori climatici italiani, come quello nazionale di Legambiente Citta’ Clima.
Dal 2010 ad oggi, sono 563 gli eventi registrati sulla mappa del rischio climatico, con 350 Comuni in cui sono avvenuti impatti rilevanti, tra i quali appunto Terracina. Dal 2014 al 2018 le sole inondazioni hanno provocato in Italia la morte di 68 persone e nel 2018, il nostro paese è stato colpito da 148 eventi estremi, che hanno causato 32 vittime e oltre 4.500 sfollati, un bilancio di molto superiore alla media calcolata negli ultimi cinque anni.

Partendo dalla tromba d’aria del 5 novembre 2017 che ha colpito la zona di Borgo Hermada, lungo le Migliare 57 e 58 con alberi abbattuti e serre scoperchiate, Terracina è subito entrata tristemente nella casistica nazionale dell’Osservatorio Nazionale di Legambiente con un disastro climatico importante di tipo medicane “Uragano Mediterraneo” il 29 ottobre 2018 con cadute di alberi, distruzione di parchi, giardini pubblici, edifici pubblici e privati, 2 morti e feriti, una inondazione con una voragine che ha inghiottito sotto una importante e trafficata arteria stradale, un nostro concittadino mai più ritrovato il 25 novembre 2018 e poi un susseguirsi di eventi climatici di media gravita’ come i forti venti del 12 novembre 2019 che hanno provocato l’abbattimento di alberi su case e auto in sosta e la caduta di un pino che ha tagliato in due l’Appia o la spettacolare tromba d’aria del 13 dicembre 2019 formatasi al largo, che per fortuna non si è abbattuta sulla citta’, o altre ondate di maltempo sempre a fine dicembre 2019 con cadute alberi a causa delle raffiche di forte vento e innalzamento del livello dei fiumi con esondazione del Canale Lungo Linea Pio VI e conseguente chiusura dell’Appia a Terracina, o la mareggiata imponente del 4 giugno scorso che ha distrutto spiaggia e stabilimenti balneari, o la imponente tromba d’aria del 10 giugno scorso avvistata in mare aperto e che ancora una volta per pura fortuna non si è scaricata sul nostro litorale, o la tromba d’aria su Borgo Hermada del 27 settembre scorso che ha invece scoperchiato il tempio Sikh che ospitava persone in preghiera, e ha provocato altri danni minori, per fortuna senza danni alle persone. O ancora la bufera di pioggia e vento il 5 ottobre scorso, con numerose richieste di Soccorso Tecnico Urgente ai Vigili del Fuoco per rimozioni di alberi o rami caduti in strada o, in qualche caso, sopra a strutture abitative, per verifica di alberi e dissesti statici di elementi costruttivi. Tutti per fortuna e per ora senza vittime. Poi la imponente frana con la caduta di pesanti massi da Pisco Montano del 14 ottobre scorso, sempre a seguito di forti piogge, che per un puro caso non ha provocato vittime tra i residenti e ultimo quello di ieri 14 novembre, con allagamenti imponenti a causa di un nubifragio anomalo che ha scaricato in poco tempo 55mm di pioggia e che ha messo in ginocchio la citta’, con interi tratti della rete viaria di Terracina non percorribili a causa degli allagamenti e delle vere e proprie esondazioni.

Ecco di fronte a questo scenario davvero preoccupante la nostra Amministrazione che il 13 dicembre scorso aveva approvato all’unanimita’ la “Dichiarazione di Emergenza Climatica e Ambientale” su presentazione della mozione del circolo locale di Legambiente, diventando uno delle ormai centinaia di comuni italiani che hanno sottoscritto la dichiarazione, in un anno non ha fatto assolutamente nulla per provare almeno a governare il fenomeno e ridurre il rischio climatico. Nella delibera di approvazione infatti l’Amministrazione Comunale si impegnava a elaborare nei successivi 6 mesi – tali sono i tempi dettati da una emergenza – un cronoprogramma accurato, fatto di obiettivi e azioni e iniziative concrete e invece ad oggi non risulta, nonostante le sollecitazioni del circolo locale di Legambiente proponente della mozione, nessuna (neanche iniziale) programmazione di interventi per ridurre il rischio climatico o impegno di spesa, nessun aggiornamento e completamento del Piano di Azione per l’Energia Sostenibile (PAES), approvato solo recentemente e incredibilmente ancora privo della componente Climatica, nessun Piano di Adattamento ai Cambiamenti Climatici e nessun Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS)!»

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