L’unione fa la forza, mai come in questo momento storico e soprattutto quando di mezzo ci va la salute dei più deboli, delle fasce di popolazione che hanno costantemente bisogno di aiuto. E’ con questo spirito che i responsabili della maggior parte delle comunità alloggio per anziani presenti nel territorio di Sezze stanno affrontando questo periodo, facendosi vicendevolmente forza e mantenendo aperto un canale di mutuo sostegno iniziato poco meno di un anno fa con la costituzione dell’associazione “Sophia”, nata inizialmente per far sentire una voce unitaria di un settore che troppo spesso viene penalizzato. I due focolai esplosi in questi mesi all’interno di due strutture setine, Villa Diamante nel mese di agosto e Villa Marina la scorsa settimana, hanno spinto ulteriormente i responsabili delle altre 13 comunità setine che fanno parte dell’associazione, a dare sostegno diretto ai loro colleghi, impegnandosi a sostenere questo delicato momento che sono stati costretti ad affrontare.
Un fronte comune con azioni coordinate di concerto con l’Azienda Sanitaria Locale di Latina e con il Comune di Sezze, settore Servizi Sociali gestito da Lidano Caldarozzi, che ha portato a monitorare con molta attenzione le situazioni in divenire e ad affrontare con coraggio quanto sta accadendo: “La tutela degli anziani nostri ospiti – ha spiegato il presidente dell’associazione Sophia, Paolo Casalini – è la nostra missione e questo periodo da una parte ha dimostrato come il virus sia pericoloso e arrivi anche se vengono rispettate tutte le norme del caso, dall’altro che nessuno deve restare solo. Per questo motivo la collaborazione con i nostri associati è praticamente senza soste, con un confronto che finora ha dato ottimi risultati e che ci permette di contenere l’emergenza e di garantire i servizi essenziali senza i quali molti dei nostri ospiti e le loro famiglie andrebbero in oggettiva difficoltà”. La scelta dei responsabili di Villa Marina di lavorare all’interno della struttura di via Collegrotte è uno degli esempi di queste pratiche virtuose: “Come associazione abbiamo apprezzato lo sforzo dei responsabili della struttura e la loro disponibilità a trovare questa soluzione, che rappresenta un modello che si può esportare. Ora serve uno sforzo ulteriore per tutelare le nostre comunità alloggio per anziani – ha concluso Casalini – poi potremmo tornare a quella normalità che speriamo ci permetta di ricordare questi momenti non solo come tragici e paurosi, ma come punto di ripartenza per continuare con più vigore e passione a svolgere il nostro compito all’interno della società”.




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