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SABAUDIA, Parco del Circeo e A.S.S.O.: firmato accordo per il recupero di attrezzature da pesca abbandonate in mare

Ultimo aggiornamento: 21 Ottobre 2020 14:38
Maria Giuseppina Campagna Pubblicato 22 Ottobre 2020
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Comincia a prendere forma e sostanza la gestione da parte dell’Ente Parco nel tratto di mare interessato delle Zone Speciali di Conservazione denominati “Fondali tra Capo Portiere e Lago di Caprolace (foce)” e dei “Fondali tra Capo Circeo e Terracina”. L’Ente Parco Nazionale del Circeo aggiunge, infatti, un nuovo importante tassello nell’ambito delle attività di tutela dell’ambiente marino stipulando in questi giorni con l’Associazione Riconosciuta A.S.S.O. (Archeologia, Subacquea, Speleologia e Organizzazione), un accordo di collaborazione per il recupero di attrezzature da pesca abbandonate in mare e per le relative attività di sensibilizzazione e divulgazione. Come è noto, la questione dei rifiuti solidi abbandonati in acqua è una delle maggiori minacce per gli ecosistemi marini. Solo poco più del 20% della plastica è stato riciclato o incenerito, molta ha terminato la propria vita in mare. Già oggi, nei mari sono presenti oltre 150 milioni di tonnellate di plastica. Tra questi, le reti da pesca, abbandonate o perse, rappresentano un grave pericolo per gli animali marini che spesso vi restano impigliati, quali tartarughe, uccelli, cetacei e pesci di ogni genere. Inoltre, da quando la canapa è stata sostituita dalle fibre plastiche la cui capacità di disgregazione è praticamente nulla, il problema è sempre più emergente e di complessa soluzione anche per via della generazione di nano particelle plastiche la cui degradazione richiede tempi molto lunghi.

L’Ente Parco in sinergia con l’associazione ASSO, con il supporto della Capitaneria di Porto e dei Comuni e mediante il coinvolgimento di altri soggetti, mira ad avviare un programma di sensibilizzazione sul tema dell’abbandono in mare di rifiuti solidi anche attraverso uno specifico progetto denominato “Noi e il mare”, che va ad integrarsi con l’azione svolta dal Battello Spazzamare “Circeo” in dotazione dell’Ente Parco e donato dal Ministero dell’Ambiente. La collaborazione nasce dalla responsabilità territoriale dell’Ente Parco sul tratto di mare interessato (con delibera di Giunta Regionale n.202 del 21 aprile 2020 l’Ente è divenuto soggetto affidatario della gestione delle ZSC “Fondali tra Capo Portiere e Lago di Caprolace (foce)” e dei “Fondali tra Capo Circeo e Terracina”), dalle sue competenze di ordine scientifico e amministrativo e dalla professionalità di ASSO nella pianificazione e coordinamento di progetti di tutela e sviluppo e per le operazioni in mare ed acque interne.

“L’accordo – spiegano dall’Ente Parco, il presidente Antonio Ricciardi e il direttore Paolo Cassola – anche attraverso la diretta collaborazione con i Comuni costieri, intende coinvolgere, pescatori, subacquei sportivi e professionali, Diving Center, Associazioni Subacquee, capitaneria di porto e altre realtà in modo che, insieme, si possa operare per tutelare e valorizzare questo tratto di mare a partire dal recupero del maggior quantitativo possibile di rifiuti e contribuire a divulgare un messaggio di rispetto per l’intero ecosistema marino. L’auspicio ovviamente è che il Senato possa definitivamente sbloccare l’approvazione della cosiddetta Legge Salvamare: “Disposizioni per il recupero dei rifiuti in mare e nelle acque interne e per la promozione dell’economia circolare”. “Attualmente – sottolinea il direttore Paolo Cassola – i pescatori ancora non possono portare a terra la plastica accidentalmente finita nelle reti e devono assurdamente ributtarla a mare per non incorrere nel reato di trasporto illecito di rifiuti ed essere considerati produttori di rifiuti, dovendo tra l’altro pagare loro lo smaltimento”.

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