“Quali misure sono state adottate per la raccolta differenziata porta a porta di famiglie in quarantena o positive al Covid-19? Se esiste, perché non è stato pubblicato o divulgato un avviso sulla modalità di raccolta differenziata per le famiglie sottoposte a quarantena o positive tale da indicare come gettare i rifiuti per essere raccolti? Il personale dell’azienda speciale è stato edotto e messo a conoscenza della raccolta di rifiuti speciali nelle unità abitative con soggetti in quarantena obbligatoria o positivi e in che modo è stata tutelata la privacy delle famiglie in quarantena? Il personale dell’azienda speciale dedicato alla raccolta differenziata è stato istruito e dotato di appositi DPI e ci sono operatori abilitati alla raccolta e smaltimento di rifiuti sanitari e speciali?”.
Sono queste le domande che Gianluca Frateschi, capogruppo della lista Uniti per Roccagorga, e Sante Tullio, capogruppo in consiglio comunale del Partito Democratico, hanno deciso di inserire all’interno di un’interrogazione che hanno presentato all’attenzione del sindaco Piccaro e della sua maggioranza. Il nodo cruciale che gli esponenti delle opposizioni vogliono sia sciolto riguarda le procedure che l’azienda speciale avrebbe dovuto, e dovrebbe tuttora, svolgere in città sul fronte della raccolta differenziata, anche in considerazione del fatto che Roccagorga è passata repentinamente da un periodo con pochi contagi o quarantenati (marzo e aprile) ad uno che ha visto contemporaneamente più di 100 persone in quarantena obbligatoria e un consistente numero di positivi nel secondo periodo di contagio agosto-settembre 2020. Gli stessi consiglieri hanno chiesto una risposta scritta.




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