Giorgio Libralato ha rivolto un comunicato alle amministrazioni territoriali, in merito all”anniversario” di una “promessa” di rivalutazione mai portata a compimento.
«In un paese normale, civile, rispettoso delle regole, con una regione che oltre a fare conferenza sulla legalità applicasse le sue stesse prescrizioni e norme, ieri sarebbe stato il quarto anniversario della restituzione alla dignità dei terreni, delle abitazioni, delle aziende in via Monfalcone. La Regione (oppure la Provincia e il Comune in assenza della regione lo avrebbero chiesto) avrebbe dichiarato la gestione post mortem. Avrebbe chiesto, la Regione, oppure in caso di inadempienza comune e Provincia, qualora le aziende dopo aver dichiarato spontaneamente l’esaurimento dei volumi, non avessero attuato la gestione post mortem (e la bonifica) l’escussione delle polizze o almeno la restituzione delle somme incamerate dalle società appunto per la gestione post mortem. Ricorderete le motivazioni del Tribunale del riesame dopo l’annullamento degli arresti di ottobre e novembre 2014. I cittadini non avrebbero comunque avuto nulla da festeggiare, ma almeno la soddisfazione, per una volta, di avere le istituzioni (almeno qualcuna) dalla loro parte che per una volta sarebbero intervenute di loro iniziativa… Invece nulla. In questi quattro anni sono continuate le emissioni puzzolenti e nocive, gli aerosol, i miasmi. Le istituzioni non accennano nemmeno più ai risarcimenti verso i quali si erano impegnati. Nessun politico accenna al futuro di Borgo Montello, mentre siamo entrati nel cinquantesimo anno di vita della discarica dove si è scritto di tutto. Qualcuno parlava della verità della morte di Don Cesare Boschin, qualche altro di operazione verità oppure degli scavi dei fusti tossici interrati… Invece nulla. Tra 70 giorni l’ennesima udienza per inquinamento delle falde accertato da oltre 15 anni senza soluzione di continuità».
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