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Mondoreale > Blog > Sport > SEZZE, «Passione, sacrificio e rispetto»: il senso di Angelo per lo sport
Sport

SEZZE, «Passione, sacrificio e rispetto»: il senso di Angelo per lo sport

Ultimo aggiornamento: 4 Marzo 2024 12:45
Stefano Colagiovanni Pubblicato 15 Settembre 2020
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17 anni e un presente da campione. Angelo Ulisse, da una manciata di giorni orgoglio setino, ha conquistato i campionati italiani Allievi di atletica leggera.
Sulla pista del “Raul Guidobaldi” di Rieti, Angelo ha battuto i suoi avversari, nei 100 metri maschili, in appena 10”68, come un moderno Mercurio con le ali ai piedi, ottenendo il quattordicesimo posto nella classifica nazionale di categoria di tutti i tempi.

Quello di Angelo è un successo maturato con passione e tanto impegno – frutto di anni di duro lavoro, insieme al coach Claudio Licciardello, ex quattrocentista olimpico azzurro, vincitore di un oro agli europei indoor di Torino nel 2009 -, che acquisisce maggior peso, se considerata la sua giovane età. Un successo, per questo motivo, assolutamente meritato: «L’emozione più grande l’ho provata quando ho abbracciato a fine gara il mio allenatore: quello è stato davvero un momento intenso. A lui devo questo successo, perché mi ha reso l’atleta che sono, giorno dopo giorno. Così come sarò per sempre riconoscente ai miei genitori, che continuano a spendere molto tempo per me e mi hanno insegnato il valore della vita. E non dimenticherò mai il grande affetto e tutto il calore del pubblico, che mi ha fatto sentire in qualche modo protetto e in grado di raggiungere un obbiettivo così importante per me e le persone che mi sono vicine».

Il tono di voce di Angelo a telefono resta sempre quello di un ragazzo educato, umile e consapevole che, per diventare ancora più grande, dovrà faticare sempre più. Eppure, dalle sue parole si diffonde un calore coinvolgente, rassicurante e frutto di una passione che difficilmente potrà essere soppressa: «La vita per un atleta della mia età è dura, lo riconosco. I sacrifici sono molti e sono stato fortunato ad averlo capito subito. Ma se si alimenta la passione che arde in noi, nulla sarà precluso. La disciplina e l’amore per ciò che si fa sono il pane quotidiano per lo sport. Io stesso, da piccolino giocavo a basket e mi piaceva molto, ma poi, a scuola, ho iniziato a partecipare a qualche gara di atletica e da quel momento è sbocciato un amore che si è radicato in profondità. Sono orgoglioso di aver raggiunto questo obbiettivo, ma ho ancora tanta strada davanti a me. Faccio parte del gruppo giovanile delle Fiamme Gialle e un giorno mi piacerebbe proseguire la mia carriera in Finanza, senza abbandonare lo sport, magari gareggiando come atleta professionista. E, chissà, forse un giorno anche io potrò allenare i più giovani…»

In un momento storico già complesso e spesso insopportabile come quello che il mondo intero sta vivendo, negli ultimi giorni episodi di violenza insensata sono riaffiorati in superficie, come da incubi dimenticati. Ed è per questo che le parole che Angelo mi regala al termine della nostra chiacchierata sfiorano e scaldano come una carezza inattesa: «Lo sport riesce a regalare emozioni e soddisfazioni uniche. Se questo può anche minimamente interessare altri ragazzi perfino più giovani di me, dico loro di trovare la disciplina che sentono più vicina e impegnarsi al massimo per non avere rimpianti. Lo sport è un valore aggiunto, è una difesa contro le storture di una quotidianità piatta e asfissiante. L’educazione e il rispetto si imparano praticando sport con educazione e rispetto».
Non si diventa campioni per caso.

Stefano Colagiovanni

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