Lo scossone politico che si è verificato la scorsa settimana all’interno della giunta comunale guidata da Sergio Di Raimo, con le dimissioni dalla carica di assessore di Andrea Campoli, ha aperto nuovi scenari su quella che sarà la vita politica dell’attuale amministrazione fino al termine del mandato. Pochi, in realtà, i commenti arrivati dopo la scelta dell’ex sindaco di abbandonare la giunta nella quale era stato inserito 13 mesi prima. Silenzio dagli esponenti del suo stesso partito o dai membri della coalizione a sostegno di Di Raimo, così come silenti sono stati gli esponenti delle minoranze, che non hanno sollevato alcuna questione politica circa la scelta di mollare di punto in bianco l’esecutivo.
A parlarne e ad analizzare la situazione è stato Gaetano Leonoro, a nome e per conto del Partito Comunista Italiano di Sezze, che in una nota ha spiegato come la scelta di Campoli di mollare sia la certificazione del fallimento politico della stessa giunta: “Già dal suo insediamento, si era capito che la nuova giunta serviva a far quadrare i conti, assicurare un minimo di spese sociali, occuparsi di viabilità e sistema dei trasporti. Ma per alcuni – prosegue la nota del Pci di Sezze – l’illusione si è trasformata in inganno e questi mesi di nuova giunta non hanno rispettato alcune premessa. Niente, rispetto a ieri, è andato meglio: è sempre più evidente – si legge ancora nella nota – l’impoverimento pubblico, accompagnato ovviamente da precarietà e insicurezze sociali evidenti”. Da qui il giudizio del Pci di Sezze, che torna ad essere pesantemente critico nei confronti della gestione della città.




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