Finisce 7-6 la conta dei voti per l’approvazione del rendiconto di Bilancio per l’esercizio 2019 del Comune di Roccagorga. Una spanna, con qualcuno che potrebbe dire che è stato decisivo il voto del primo cittadino a non far saltare il banco. Ma un’analisi più attenta fa capire che a salvare le sorti di “Tradizione e Futuro” più che i voti favorevoli della lista a sostegno del sindaco sia stato il clamoroso voto favorevole di Andrea Orsini, espressione della Lega e da qualche settimana appena “rientrato” tra i ranghi del Carroccio, sostenendo il proprio capogruppo Maurizio Fusco, attuale presidente del consiglio.
Sebbene non specificato, quando Orsini aveva aderito alla Lega e al gruppo istituito proprio da Fusco a marzo (chi non ricorda il clamoroso passaggio in opposizione del presidente?), sembrava evidente che automaticamente sarebbe passato in minoranza. Ma la scelta di non dimettersi da assessore o di restituire le sue deleghe aveva, invece, fatto presumere che entrambi i componenti del nuovo gruppo fossero a sostegno della Piccaro e la decisione di costituire lo stesso gruppo fosse legata a questioni prettamente politiche e di opportunità. Lo stesso Fusco, informalmente o meno, aveva fatto intendere, però, che così non era, seppur non specificando esplicitamente la posizione del partito rispetto al resto della maggioranza.
La prova del nove è arrivata in consiglio lo scorso 30 giugno. Nella sua dichiarazione di voto, da capogruppo della Lega, Fusco ha ribadito che il partito è fuori dalla maggioranza già da marzo ed ha deciso “convintamente” (parole sue) di esprimere un voto contrario, cosa che poi è avvenuta. Peccato, verrebbe da dire, che Orsini lo ha immediatamente smentito, votando a favore e salvando la maggioranza.




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