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SEZZE, quattro ore di consiglio e un nulla di fatto: per la statua, Di Raimo ha in mente una “seconda proposta”

Ultimo aggiornamento: 10 Giugno 2020 20:56
Stefano Colagiovanni Pubblicato 10 Giugno 2020
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Questa statua “non s’ha da fare”. Almeno per il momento…
Perchè dopo quattro ore di consiglio comunale, in cui (quasi) tutti i rappresentanti dell’amministrazione setina si sono riuniti per decidere se installare la fatidica statua dedicata al santo patrono, “donata” da don Massimiliano Di Pastina, il punto è stato ritirato e la conclusione della controversia rimandata a data da destinarsi.
Un finale che non ha di certo lasciato indifferenti gli esponenti dell’opposizione, dopo che il sindaco Sergio Di Raimo, al rientro da un confronto serrato e segreto di poco più di quaranta minuti, ha svelato ai presenti di aver illustrato ai membri della sua maggioranza – e solo a loro – una seconda e nuova proposta; di questa non se ne conoscono la forma e i dettagli, mentre l’unica certezza riguarda l’abbandono della prima proposta, presentata proprio a inizio consiglio, di collocare la statua nel punto dibattuto del Belvedere in Piazza Duomo, ma senza piedistallo, per una dimensione più a misura d’uomo.

Accorati e contrastanti i pareri in corso di discussione, con gli esponenti del Biancoleone portavoce di punti di vista nettamente contrari all’installazione della statua – solo Giovanni Moraldo si è detto a favore -, per poi sorvolare la questione per puntare il dito contro un’amministrazione a loro parere scollata e obsoleta, mentre Paride Martella ha messo in guardia i presenti, alludendo perfino a un probabile danno erariale in caso di installazione dell’effigie di San Lidano.
Favorevole il PD, in linea con quanto sostenuto dal sindaco Di Raimo, con Armando Uscimenti intenzionato ad avallare la linea di gestione dell’amministrazione, per poi spostare un tantino l’attenzione sulla presenza di altri problemi, ben più gravi a suo giudizio, che gravano sul paese.
Se il presidente del consiglio comunale Enzo Eramo invita a prendere una decisione in un clima maggiormente disteso, perché «Il santo patrono unisce, non divide» e si dice favorevole a prendere altro tempo per decidere in merito con maggior serenità, Giovanni Bernasconi di Italia Viva invita a un incontro con la cittadinanza, mettendo in luce la questione di una sanatoria su un procedimento amministrativo a suo dire sbagliato.
Anche Sezze Futura alza la mano in segno favorevole all’installazione della statua, in equilibrio tra la richiesta di maggior cautela da parte di Enzo Polidoro e quella di sospensione del consiglio di Mauro Calvano per una discussione privata.
Radicale l’intervento di Rita Palombi, portavoce di Sezze Bene Comune, che pone l’accento sulla presenza delle due delibere di giunta a suo parere discordanti, chiedendo al consiglio una riflessione profonda ed esternando il desiderio di assistere a un totale ripristino alle origini dell’area di Piazza Duomo.

Quello che doveva essere l’ultimo passo verso una risoluzione finale della diatriba sulla statua nel cuore del Belvedere, si è rivelato un nuovo stop: a testimonianza, per i più diffidenti, che perfino un problemino, rimesso al giudizio di un’amministrazione gravata da contrastanti e burrascose correnti di pensiero, intenzionate a portare alla luce presunte criticità procedurali, può trasformarsi in un affare di Stato. Quando, invece, sarebbe stato più consono se si fosse esaurito come un più dolce affare del popolo.

Stefano Colagiovanni



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