Il Decreto Rilancio potrebbe diventare una sorta di manna dal cielo per il Comune di Sezze, al di là di quanto previsto a sostegno delle piccole e medie imprese gravemente danneggiate dall’emergenza sanitaria. A pensare che anche il Comune potrebbe beneficiare direttamente dei finanziamenti statali sono i consiglieri comunali del gruppo “Il Biancoleone”, che ieri hanno protocollato una nota che, per stessa ammissione dei firmatari, va oltre la mera appartenenza politica e la dialettica tra parti avverse, ma punta a far alzare lo sguardo su un’opportunità da non perdere e su qualcosa che punta al bene della collettività.
Nel merito, i consiglieri Serafino Di Palma, Giovanni Moraldo e Paride Martella hanno scritto all’ente riguardo la convenzione tra Ministero dell’Economia e Cassa Depositi e Prestiti che libera 12 miliardi di euro per il pagamento dei debiti della Pubblica Amministrazione. 4 di questi miliardi saranno utilizzati per i debiti degli enti del servizio sanitario nazionale, ma 8 sono appannaggio degli enti locali e, nel caso di Sezze, potrebbero chiudere diverse questioni aperte che il Comune da tempo si trascina senza riuscire a trovare una soluzione.
Le richieste delle anticipazioni di cassa avranno una durata massima di 30 anni, con un tasso fisso decisamente irrisorio, pari all’1,22%. Le domande dovranno essere presentate tra il 15 giugno e il 7 luglio e, successivamente, la stessa Cassa comunicherà all’ente beneficiario somme e dettagli sull’erogazione di questi finanziamenti, che non sono a fondo perduto, ma che l’ente avrebbe la possibilità di dilazionare in un tempo molto lungo e, soprattutto, permetterebbero di uscire dalla situazione di imbarazzo che spesso ci si trova ad affrontare soprattutto nei confronti di fornitori in attesa di vedersi saldato il dovuto.
Una proposta che, secondo gli esponenti delle opposizioni, viene lanciata in ambito di una leale cooperazione istituzionale e in un periodo, hanno fatto notare con una vena polemica i consiglieri Di Palma, Moraldo e Martella, a Sezze sembra non si possa parlare di altro che di un posizionamento di una statua.
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