I Grillini Apriliani hanno rilasciato una lettera “inventata”, in cui il protagonista-narratore è il parco di Via Caligola ad Aprilia. Un escamotage interessante per portare alla luce la situazione non certo rosea in cui versa il parco stesso.
Di seguito, la lettera integrale del movimento apriliano.
«Salve a tutti,
Sono il parco di via Caligola, mi hanno ribattezzato intitolandomi ai Caduti di Cefalonia, ma la maggioranza degli apriliani continua a chiamarmi Parco dei conigli, sebbene questi simpatici roditori non si vedano da queste parti da diverso tempo.
Ricordo con malinconia che una volta ero molto frequentato, rigoglioso e la mia offerta di giochi era tra le più apprezzate.
Finché c’è stato qualcuno che, non senza difficoltà, si è occupato di me, tutto è andato bene, ma un bel giorno il mio padre adottivo è sparito e sono finito prima in una pseudo adozione e poi come un orfano, bistrattato e rifiutato, sotto le cure del comune.
Purtroppo da quel momento sono iniziate le mie vicissitudini, correva l’anno 2017 e i giochi per bambini che eufemisticamente definirei scarsamente manutenuti, hanno cominciato ad essere insicuri, pericolosi e sempre più bisognosi di cure tanto che qualcuno ha chiamato la ASL per sottopormi a visita.
La ASL rappresentò al comune l’urgente necessità di eseguire i necessari interventi e lavori di ordinaria e straordinaria manutenzione delle aree gioco nonché la valutazione del rispetto della normativa in materia dei giochi e delle attrezzature presenti.
A questa comunicazione non sembra essere mai stato dato seguito tanto che la situazione è peggiorata a tal punto che le strutture hanno ceduto proprio per quella carenza di attenzione e di manutenzione.
Secondo voi mi dovrei sentire colpevole se qualcuno si procurasse delle lesioni a causa delle strutture fatiscenti e pericolose? No, credetemi, di colpe proprio non ne ho prendetevela con chi incassa 100 milioni di euro l’anno, è preposto alla mia cura e non riesce a sistemare 4 giochi per bambini!
Ai giochi abbandonati al proprio destino si aggiungono lo sporco, i rifiuti presenti ovunque e anche i pozzetti presenti nel terreno, abbandonati e privi della copertura, si sono trasformati in delle vere e proprie trappole.
Ultimamente hanno anche provato a rifarmi il look verniciando di un viola pallido le panchine, senza prima riparale, e i tavoli; un intervento estetico inutile, qui serve la sostanza non la forma.
Ormai sono esanime e al il pensiero che da quel bel parco che ero mi sia trasformato in un parco, parco di bellezza e di offerta per i bambini, non mi rassegno».






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