Turismo e coronavirus fanno a pugni perché Sermoneta in estate è affollamento, come si può gestire il turismo con un divieto di assembramento?” Giuseppina Giovannoli, sindaco dei borghi più belli del Lazio caratterizzato dalla presenza del Castello Caetani e dal suo splendido centro storico, si dice “fortemente preoccupata” per l’apertura della stagione turistica.
Sindaco, come è noto persone residenti nel Comune di Sermoneta sono risultate positive ai test per il Covid-19. Immagino che ciò abbia scosso tutta la comunità. Come avete fronteggiato la questione non appena avete ricevuto il primo comunicato dell’ASL?
“Informazione alla popolazione, servizi da garantire e risposte rapide a chi è in difficoltà. Queste sono le tre regole che come amministrazione ci siamo dati per gestire al meglio un’emergenza sanitaria neanche lontanamente immaginabile fino a due mesi fa. Con i miei concittadini ho condiviso l’apprensione per le comunicazioni della Asl relative al numero di contagi e, quando l’emergenza era all’inizio, la mia preoccupazione era che tutti fossero al sicuro, specie le fasce più deboli. Andavo io stessa a fare la spesa agli anziani che me lo chiedevano: meglio che non uscire di casa, dicevo loro. Poi è partita la grande rete di solidarietà e devo dire grazie ai volontari di Protezione civile, Anc, Avis, Polizia locale, Carabinieri che hanno collaborato con noi nella gestione dell’emergenza, oltre ai dipendenti comunali – a cui è stata data l’opportunità di lavorare in smart working – che ha continuato a garantire i servizi alla popolazione, la Polizia locale e le forze dell’ordine che hanno effettuato controlli quotidiani; e poi i parroci che hanno organizzato le messe in streaming offrendo conforto spirituale, la spesa solidale, le imprese che ci hanno donato mascherine, cittadini che hanno voluto donare soldi per chi aveva perso il lavoro. Sermoneta si è mostrata davvero una comunità solidale”.
Il virus rappresenta un’emergenza atipica, che ha colto tutti impreparati. State facendo qualcosa per le famiglie che hanno avuto difficoltà?
“Come ampiamente previsto, l’emergenza sanitaria si è trasformata in emergenza economica. Grazie a procedure snelle e rapide abbiamo consegnato buoni spesa a circa 350 famiglie in difficoltà, per un totale del 10% della popolazione residente a Sermoneta; abbiamo gestito l’erogazione del bonus affitti e distribuito a domicilio gratuitamente le mascherine a tutta la popolazione over 65”.
Come sta andando la Fase 2 a Sermoneta? Quali iniziative sono state messe in campo per aiutare le attività?
“Come amministrazione comunale abbiamo immediatamente sospeso il pagamento dei tributi comunali e istituito un fondo iniziale di solidarietà sul bilancio da 100 mila euro per aiutare famiglie ma soprattutto attività commerciali letteralmente piegate dalla chiusura forzata. L’augurio è che questa Fase 2 possa consolidare l’andamento al ribasso dei contagi, cosa che ci consentirà di tornare pian piano alla vita di sempre, ma servirà la collaborazione di tutti: in primis dei cittadini, chiamati a comportamenti responsabili a tutela prima di tutto della loro salute e di quella dei loro cari”.
Per quando riguarda i servizi per l’infanzia: cosa avete messo in campo dopo la chiusura e cosa prevedete per il momento della riapertura.
“I bambini hanno forse sofferto più di tutti il trauma del coronavirus: la chiusura improvvisa delle scuole, l’inaccessibilità dei parchi e delle aree giochi, le lezioni a distanza e la mancanza del contatto e la socialità con gli insegnanti e i compagni di classe. Eppure i bambini hanno insegnato a noi adulti il significato della parola “fiducia”: pensi che ho ricevuto attraverso la mia pagina Facebook centinaia di disegni da altrettanti bambini che hanno disegnato l’arcobaleno con la scritta “andrà tutto bene”. Sono i bambini che hanno dato coraggio a noi adulti affinché avessimo fiducia nel futuro. Avevano ragione. Ora che la fase 2 è in corso, insieme agli uffici comunali stiamo lavorando per restituire ai bambini serenità e spensieratezza, con iniziative a loro dedicate”.
Sermoneta è ormai da anni una rinomata meta turistica. Come state affrontando questa crisi? Sta predisponendo interventi per risollevare il turismo in vista del ripristino di una situazione alla normalità?
“Abbiamo iniziato la programmazione degli eventi estivi, ma c’è la grande incognita delle limitazioni che saranno previste nei futuri decreti della Presidenza del Consiglio dei Ministri o dalle ordinanze della Regione, anche in base all’andamento della curva epidemiologica. Al momento già diversi appuntamenti estivi sono stati cancellati dagli stessi organizzatori, non potendo garantire il rispetto del distanziamento sociale. C’è tanta paura, ma al tempo stesso voglia di ricominciare. Per questo stiamo programmando iniziative culturali in tutta sicurezza che, speriamo, potranno far tornare Sermoneta a essere uno dei punti di riferimento turistici dell’intera zona lepina. Intanto questo sabato 30 maggio riaprono il castello Caetani, il museo della Ceramica e la chiesa di San Michele Arcangelo”.
Sindaco vuole dire qualcosa ai suoi cittadini?
“Innanzitutto voglio ringraziarli per il grande senso di responsabilità dimostrato in questi 55 giorni di lockdown. Tranne in rare situazioni, i miei concittadini hanno rispettato le regole, sono usciti di casa solamente per le urgenze e per il resto hanno trascorso in casa il loro tempo. Sermoneta ha dimostrato di essere una comunità coesa, pronta ad affrontare ogni tipo di emergenza: sono davvero orgogliosa dei miei concittadini. Ora però non possiamo vanificare tutti gli sforzi fatti: per questo bisogna continuare a essere prudenti, a evitare assembramenti, a indossare la mascherina non soltanto negli spazi al chiuso, ma anche all’aperto e di restare distanti oltre un metro dalle altre persone. Non abbiamo altre armi per combattere questo virus”.
Maria Giuseppina Campagna




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