MondorealeMondorealeMondoreale
Ridimensionamento dei caratteriAa
  • Notizie
    • Attualità
    • Cultura & Eventi
    • Sport
    • Politica
    • Cronaca
    • Speciali
    • Regione
    • Dall’Italia e dal Mondo
  • Chi siamo
  • Redazione
  • Pubblicità
  • Contatti
Lettura: GAETA, la Caritas dice no alla riapertura delle sale giochi nella Fase2
Condividi
Ridimensionamento dei caratteriAa
MondorealeMondoreale
Search
  • Notizie
    • Attualità
    • Cultura & Eventi
    • Sport
    • Politica
    • Cronaca
    • Speciali
    • Regione
    • Dall’Italia e dal Mondo
  • Chi siamo
  • Redazione
  • Pubblicità
  • Contatti
Hai un account esistente? Registrazione
Seguici
Mondoreale > Blog > Cronaca > Covid-19 > GAETA, la Caritas dice no alla riapertura delle sale giochi nella Fase2
AttualitàCovid-19

GAETA, la Caritas dice no alla riapertura delle sale giochi nella Fase2

Ultimo aggiornamento: 27 Aprile 2020 20:11
Simone Di Giulio Pubblicato 28 Aprile 2020
Condividi
Condividi

In questi giorni sappiamo che il governo sta definendo il piano di riapertura delle attività bloccate a seguito dell’emergenza della pandemia provocata dal Covid-19 e da indiscrezioni sembra che i primi a ripartire saranno le imprese impegnate nel commercio all’ingrosso, nelle costruzioni e nel settore delle manifatturiere; mentre ancora in bilico la situazione per bar, ristoranti e cinema che potrebbero riprendere l’attività successivamente. Per quanto riguarda il settore del gioco, a quanto appreso da Agimeg, ci potrebbe essere prima il via libera per Lotto e SuperEnalotto a inizio maggio nelle tabaccherie; a seguire le sale scommesse che potrebbero seguire l’iter previsto per i bar e quindi essere riaperte a metà maggio.

Secondo altri fonti, forte è la pressione delle multinazionali dell’azzardo per la riapertura immediate delle loro attività tra slot machine e “biglietti mangiasoldi”, perché questa “non industria” del profitto deve al più presto recuperare i mancati introiti del periodo di chiusura. A loro non interessa la comunità nazionale che esce travagliata socialmente, spiritualmente ed economicamente da questa lunga emergenza, ma esclusivamente il proprio tornaconto finanziario anche se a danno dei più poveri. Si, perché saranno loro per primi a gettarsi nelle grinfie della fortuna nella speranza di ottenere un sollievo che purtroppo è e rimarrà una pura illusione. Infatti, l’Italia è un Paese in overdose da gioco, capace nell’ultimo ventennio di incrementare il numero delle giocate del 750%, arrivando a sfiorare i 107 miliardi di euro nel 2018, equivalente al 6% del PIL nazionale con il 10% della spesa delle famiglie italiane. Dietro a questo caleidoscopio di slot machine, “gratta e vinci” e lotterie si nasconde l’inferno delle dipendenze patologiche, la rovina di intere famiglie, la perdita della dignità e del lavoro di chi ne è vittima.

“Vogliamo uno Stato capace di valutare con attenzione il bene dei cittadini. Capace di prendere atto delle conseguenze causate dalla scellerata liberalizzazione del settore, con la giustificazione di limitare il gioco illegale. È ormai risaputo che il vero interesse è la possibilità di incassare ingenti introiti fiscali per l’Erario, visto che il gioco illegale non è diminuito. Non vogliamo – si legge in una nota della Caritas diocesana di Gaeta – uno Stato biscazziere, che pur di raccogliere circa 10,4 miliardi di tasse derivanti dalle scommesse, non si accorge che ci sono 2,5 milioni di persone a rischio dipendenza, 1,5 milioni di giocatori patologici, di cui 700.000 minorenni e una spesa sanitaria di 5-6 miliardi l’anno per la cura dalla patologia da gioco d’azzardo.

Non vogliamo uno Stato che, dopo la crisi più grave dal dopoguerra, purtroppo tuttora in essere, muova i primi passi della ripartenza proprio dall’azzardo, prima ancora di far ripartire le attività produttive essenziali, quelle che fanno crescere davvero il paese, la manifattura, i teatri, le biblioteche, i negozi, le scuole. Questo è il tempo di contenere e limitare fortemente la piaga dell’azzardo che, l’unica cosa che produce è illusioni, indebitamento, usura, disgregazione sociale, depressione e disperazione. Non c’è nessuna ragionevole giustificazione alla follia di investire miliardi in redditi di cittadinanza o di emergenza e poi lasciare che i poveri diventino ancora più indigenti a causa di una dipendenza patologica che, mentre lo Stato favorisce, è lo stesso Servizio Sanitario Nazionale a riconoscere come una malattia“. 

Correlati

Potrebbero interessarti anche

CUCINA | Francesco Ricci porta il panettone di Sezze sul tetto del mondo
SEZZE | Digitalizzati i registri cartacei, il Comune verso la modernizzazione dei servizi
FORMIA | Approvato il progetto di costruzione di nuovi loculi al cimitero di Castagneto
LATINA | Scuole sotto osservazione: Gilda chiede tavolo tecnico straordinario per Don Milani e Vito Fabiano
GAETA | Oleoturismo: tour, degustazioni e laboratori per scoprire l’olio Evo del Golfo
Condividi questo articolo
Facebook Twitter Email Stampa

-SPONSORED-

Mondo Re@le, testata registrata presso il tribunale di Latina il 29 febbraio 2008 RG 128/08 VG Cr.323
Registrazione Stampa N° 892. Iscrizione al ROC dal 7 marzo 2008 numero iscrizione 17028 P. Iva 02409130594

Link utili

  • Notizie
  • Chi siamo
  • Redazione
  • Pubblicità
  • Contatti
  • Privacy Policy

Categorie

  • Attualità
  • Cultura & Eventi
  • Sport
  • Politica
  • Cronaca
  • Speciali
  • Regione
  • Dall’Italia e dal Mondo

Seguici sui social

Copyright © 2024 Mondoreale. Tutti i diritti riservati.
 

Caricamento commenti...
 

Devi effettuare l'accesso per postare un commento.

    Welcome Back!

    Sign in to your account

    Password dimenticata?