Con l’emergenza Coronavirus, che ha costretto il Governo italiano a diramare misure di eccezionale cautela, l’imperativo che impazza tra i social e su tutti i canali di comunicazione è quello di restare a casa. Ecco, allora, che il telecomando della nostra smart-tv diventa di colpo uno dei nostri amici più fidati; basta solo far scivolare un dito a piacere sul tasto bianco di Netflix e approfittare del catalogo del primo servizio d’intrattenimento televisivo in streaming del mondo. Perché a casa ci dobbiamo rimanere per dovere civico e morale e, dunque, di tempo, salvo qualche eccezione, ne abbiamo tutti da vendere. E quando si ha tanto tempo a propria disposizione, recuperare film e serie tv non è mai una brutta idea. Iniziando proprio da queste ultime, l’invito più caloroso è quello di riprendere la visione – o iniziarla subito, nel caso non l’aveste ancora fatto – di Better call Saul, spin-off della serie cult Breaking bad, ideata e diretta da Vince Gilligan, che si concentra sul passato di un ambizioso Jimmy McGill, destinato a trasformarsi nell’avvocato borderline Saul Goodman; oltre alla straripante e magnetica performance di Bob Odenkirk, potrete godere della serie più vicina a un’idea di cinema che la tv può offrire oggigiorno. Di serie di qualità Netflix è ben provvista, vedasi Peaky blinders – ideata da Steven Knight -, giunta alla sesta stagione, che sta conquistando sempre più affezionati, come un’instancabile marea montante; oppure approfittatene per completare la visione dell’esilarante, irriverente e geniale serie animata BoJack Horseman, che vi farà dimenticare presto i patemi da Coronavirus, grazie all’introspezione e alle insicurezze di un cavallo che non è solo un cavallo che parla, ma anche la star di una sit-com anni Novanta. Se siete amanti delle cospirazioni e del thriller ad alto tasso adrenalinico, Homeland è la serie che fa per voi: giunta alla sua ottava e ultima stagione, la serie ideata da Alex Gansa e Howard Gordon sta per chiudere il cerchio intorno alla tumultuosa vita da agente segreto di Carrie Mathison – interpretata da un’impeccabile Claire Danes -, impegnata stavolta in una missione in Medio Oriente, tormentata da fantasmi provenienti dalla fredda Russia… Per i più nostalgici, una sola parola: Friends. Non serve aggiungere altro. Sta tutta lì, a un click di telecomando. Ma se proprio volete assaporare il gusto di un’epopea gloriosa, allora Mad men è ciò di cui avete bisogno: sette stagioni nella New York degli anni Sessanta, accompagnati dal furore di un immenso John Hamm e dalle emozionanti vicende di un’America non ancora pronta a conoscere gloria e torbidi riflessi di una società in costante evoluzione. Infine, due chicche, per i più curiosi di tutti: la prima si intitola Manhunt: Unabomber, ed è un crime a forti tinte thriller, ben congeniato e messo a punto per i più appassionati del genere; la seconda è Godless, ed è un western – sempre viva! -, ideata da Steven Soderbergh – si, quello di Panama papers, sempre su Netflix – e Scott Frank, con protagoniste tante pistolere arrabbiate e un Jeff Daniels così cattivo come non lo avete mai visto. Ma non di sole serie prospera la grande “N” rossa. Matteo Garrone ci ha allietato con Dogman, una delle opere migliori della passata stagione – il nome Marcello Fonte vi dice qualcosa? – e Storia di un matrimonio ha fatto molto parlare di sè, intenso dramma famigliare diretto da Noah Baumbach, con protagonisti gli eccelsi Adam Driver, Scarlett Johansson e Laura Dern – imbellettata con un Oscar luccicante e strameritato; per i più attenti al cinema d’autore, “sporco e affascinante”, fiondatevi sul Diamanti grezzi, dei fratelli Safdie, che riportano allo splendore il cinema “indipendente” americano, sfruttando lo stato di grazia di un Adam Sandler davvero istrionico. Impossibile dimenticarci di The irishman, ovvero Scorsese alla resa dei conti con la propria carriera e il suo cinema – di pari passo, trovate anche qualche pietra miliare, a cominciare da Quei bravi ragazzi… Se amate l’animazione convertita a luminosa forma d’arte, non aspettate altro e recuperate tutti i film del maestro Hayao Miyazaki e dello Studio Ghibli. A voler essere amabilmente catastrofisti – in senso bonario, s’intende – non lasciatevi scappare La grande scommessa, diretto da Adam McKay, che grazie a un cast eccezionale – Steve Carell, Brad Pitt, Ryan Gosling, Christian Bale…serve altro? – ci spiega come e perché scoppiò la bolla finanziaria del 2007, che mise in ginocchio l’economia planetaria. Imperdibile, per gli amanti del cinema e della storia moderna, Il petroliere, capolavoro di Paul Thomas Anderson, con protagonista un gigantesco Daniel Day-Lewis, affiancato dall’estro contagioso e passionale di Paul Dano: un grande e sfaccettato film sulla nascita del capitalismo made U.S.A. e non solo. Infine, così come per le serie tv, alcune chicche per chi vuole scoprire qualcosa che, chi scrive se lo augura, possa diventare “necessario”: Into the inferno, una delle ultime meraviglie del maestro Werner Herzog; The host, del pluripremiato agli ultimi Oscar Bong Joon-ho; Jim & Andy: the great beyond, in cui Jim Carrey racconta la sua sorprendente immedesimazione/trasformazione nell’idolo Andy Kaufman; e ancora, Spring breakers, oscura e patinata fiaba diretta dal talentuoso Harmony Korine; il meraviglioso documentario musicale Rolling thunder revue: a Bob Dylan story, diretto da Martin Scorsese, che naviga insieme al timoniere Bob Dylan lungo le palustri pieghe della storia americana recente; e, per concludere, The other side of the wind, l’opera (in)compiuta e postuma del leggendario Orson Welles, con un inarrivabile John Huston nei panni…dello stesso regista di Quarto potere! Insomma, di tempo ne avete a volontà, di consigli anche. Se non vi soddisfano, cercate ancora. Ce n’é per tutti i gusti… P.S.: provate a cercare anche “Nicolas Winding Refn”. Buona visione.
Stefano Colagiovanni












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