“I donatori possono continuare ad offrire il proprio contributo senza timori per garantire alle strutture ospedaliere le sacche di cui necessitano gli ammalati”. Con queste parole Ubaldo Brandolini, presidente della Sezione Avis di Sezze, torna a rassicurare i donatori di sangue in merito alla paura coronavirus. “Per assicurare la salute dei pazienti – spiega Brandolini – ci stiamo prodigando per facilitare le donazioni, informare e rassicurare i donatori ponendo al problema la massima attenzione”. L’Avis Nazionale sta predisponendo una strategia unica per informare in modo corretto tutti i donatori. Naturalmente c’è molta confusione che può creare un’informazione sbagliata. L’unico obiettivo è quello di impedire che le donazioni si fermino, informando correttamente e soprattutto adottando, in occasione del contatto telefonico, l’algoritmo condiviso con il CIVIS (Coordinamento Inter-associativo dei Volontari Italiani del Sangue), uno schema tanto semplice, quanto efficace, anche dal punto di vista grafico, che contiene quattro rapide domande da presentare telefonicamente al potenziale donatore e verificare, così, che vi siano le condizioni adatte per programmare una donazione, al fine di regolare il numero degli accessi. Questa procedura è importante ai fini della prevenzione del fattore di rischio rappresentato dal contatto stretto con soggetto affetto da COVID-19. In generale si dona il sangue solo quando si è in buona salute, quindi i donatori devono comportarsi come sempre, seguendo il fondamentale criterio dell’autosospensione in caso di sintomi da raffreddamento e febbre o altri sintomi simili. È opportuno poi avere la sensibilità di comunicare alla struttura trasfusionale se tali sintomi sono comparsi nei 15 giorni dopo la donazione. Il Presidente Provinciale, Francesco Marchionni, raggiunto telefonicamente, ha affermato: “Bisogna essere lucidi in questo momento. Restare a casa (come recita l’hashtag già virale nel web) in questi giorni è importante, ma ancor di più uscire per andare a donare. Non possiamo dimenticarci di chi ogni giorno combatte tra la vita e la morte per la richiesta di sangue. Se siamo in buona salute, doniamo!” È più che mai importante, in questo momento, garantire le donazioni per gli oltre 1800 pazienti che ogni giorno necessitano di sangue in Italia, rispettando tutti i protocolli e piccoli accorgimenti che l’Avis Provinciale ha concordato con il Dott. Equitani (Direttore Unità Operativa Complessa Medicina Trasfusionale), quindi garantire la distanza di un metro in accettazione, mettere a disposizione gel igienizzato o saponi in abbondanza per lavarsi le mani e guanti per volontari e operatori, al fine di non operare toccando materiale potenzialmente infetto. Se le Avis possono continuare l’attività donazionale, non possono invece, al momento, fare tutto il resto. In base all’ordinanza del Ministero della Salute, anche le associazioni si sono adeguate a sospendere manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura. Tra questi i 40 anni della sezione setina dell’Avis saranno festeggiati quando l’emergenza sarà rientrata.
Maria Giuseppina Campagna






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