“Sto bene e spero che presto potrò tornare a casa e fare lì l’ultimo periodo di convalescenza”. E’ con queste parole che il 56enne di Sezze risultato positivo al Coronavirus, il terzo caso nella città lepina, ha iniziato la conversazione nell’intervista che ha deciso di concedere al nostro giornale. Nel rispetto delle norme che regolano la privacy, come abbiamo fatto finora, non faremo il nome del paziente, ma dal suo letto nel reparto di Malattie Infettive del Goretti di Latina l’uomo ha voluto tranquillizzare i suoi conoscenti, lanciare messaggi a chi è a casa e ancora crede che si tratti di una influenza qualsiasi e, soprattutto, raccontare come sta vivendo questi giorni: “Ho avuto qualche sintomo nella settimana precedente il ricovero. Niente di che, brividi di freddo e febbre che non superava i 37,5 gradi. Però mi sono preoccupato, perché sui Social si leggeva di tutto. Quindi ho cercato di uscire il meno possibile, di non stringere mani o avvicinarmi alle persone e, soprattutto, mi sono auto allontanato dalla mia stessa famiglia, tanto che mia moglie e mio figlio risultano negativi ai tamponi”. Giovedì scorso il ricovero e le procedure del caso, tra le quali una dettagliata spiegazione alla Asl sui movimenti effettuati negli ultimi giorni. La stessa Asl, come confermato dall’uomo, ha messo in quarantena cautelativa i suoi colleghi di lavoro. Oggi una situazione decisamente migliore rispetto al suo ingresso in corsia: “In ospedale la situazione è complicata, ma i medici stanno facendo un grande lavoro e ci tengo a ringraziare tutto il personale sanitario che mi controlla costantemente. Qualche ora fa ho eseguito un nuovo test del tampone e speriamo che potrò presto tornare a casa”. Dal suo letto di ospedale, infine, non manca un accorato appello rivolto a chi è a casa e a quelli che non rispettano i decreti: “C’ho pensato tanto a come posso aver contratto il virus, ma non sono riuscito a capirlo perché si tratta veramente di un attimo e, nonostante la massima attenzione, alla fine comunque sono risultato contagiato. Quindi mi sento di dire a chi sta a casa di dare ascolto a quello che ci dicono, perché è imprevedibile e basta poco per compromettere il duro lavoro che tantissime persone stanno mettendo in campo per combattere questo nemico invisibile”.
COVID-19, il terzo contagiato di Sezze: “Sto bene, spero di tornare presto a casa”




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