Il caso suscitato dalla recente notizia dei daini del Parco Nazionale del Circeo, che a causa della sovrappopolazione, come confermato da autorevoli studi, stanno mettendo in serio pericolo lo splendido habitat costituito da incontaminata fascia mediterranea, ha sollevato in questi giorni pareri contrastanti. Dopo le prime polemiche conseguenti alla diffusione di indiscrezioni di non confermati metodi cruenti per risolvere il problema, stanno ora mobilitandosi associazioni che propongono soluzioni alternative alla soppressione in grado di venire incontro ad entrambe le necessitá. Tra esse in prima fila è Legambiente e le sue diramazioni territoriali. “Auspichiamo un clima di rasserenamento degli animi – dice a tal proposito Dino Zonfrillo Presidente del Circolo Legambiente Sud Pontino riprendendo anche la posizione assunta da Stefano Raimondi del Circolo di Sabaudia e Roberto Scacchi, Presidente di Legambiente Lazio – nell’interesse della conservazione della biodiversita’ e della sopravvivenza della foresta demaniale. Proponiamo la realizzazione degli interventi di contenimento della popolazione dei daini del Parco nazionale del Circeo tramite forme non cruente di prelievo, e di individuare aree o contesti territoriali disponibili ad ‘adottare’ gli animali prelevati magari dopo opportuna sterilizzazione, anziche’ procedere, ove le condizioni lo consentano, ad un eventuale abbattimento. Pensiamo ad esempio ad un trasferimento, previo accordo tra enti, – aggiunge Dino Zonfrillo – nei parchi regionali piu’ prossimi o in altre riserve faunistiche comunque del territorio nazionale atte all’accoglimento. In questo contesto la nostra proposta a valutare con l’ausilio degli esperti naturalisti e botanici l’accoglienza di alcuni esemplari – precisa nella nota Legambiente – è stata preannunciata dal nostro circolo al Parco Naturale dei Monti Aurunci con sede a Campodimele, il secondo più importante per estenzione dei tredici istituiti nel Lazio e al Parco Riviera di Ulisse con sede a Gaeta in grado quest’ultimo di accoglierne un eseguo numero. Lo stesso ha fatto Paola Marcoccia presidente di Legambiente Circolo Intercomunale L. Di Biasio di Fondi con il Parco Regionale dei Monti Ausoni e del Lago di Fondi . Oggi abbiamo formalizzato nostra richiesta.Perchè possa avere seguito – precisa Zonfrillo – dovrà esprimersi, oltre agli Uffici dei Parchi sentito il parere dei tecnici, anche la Direzione Regionale a cui spetta il parere definitivo”. Si apprende dalla nota di Legambiente Sud Pontino che, relativamente al basso Lazio, solo alcune zone avrebbero le caratteristiche necessarie quali una adeguata fascia climatica e la presenza di fonti di abbeveramento disponibili tutto l’anno. Vengono indicate alcune, a loro dire, in passato abitate dai caprioli specie di ungulati endemica del territorio del Monti Aurunci di cui si è in passato valutata la reintroduzione, che potrebbero avere queste caratteristiche come le pendici del Monte Redentore nel comune di Formia e Spigno Saturnia e una esigua parte del Monte di Scauri.




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