Come intende tutelare il Belvedere di Santa Maria questa amministrazione? A quanto pare non è ancora tempo di rispondere alla semplice domanda avanzata, nel corso del question time di ieri, dalle consigliere SBC, Rita Palombi e Eleonora Contento, all’attenzione della giunta comunale. Come spiegato dal primo cittadino, Sergio Di Raimo, che si è fatto carico della questione, al delicato tema verrà al più presto riservata una seduta ad hoc del consiglio comunale e in quella sede saranno i rappresentati eletti dai cittadini a valutare se dare seguito ai lavori interrotti lo scorso 21 maggio e istallare la statua di San Lidano al centro dell’affaccio o smantellare definitivamente il cantiere e tentare di ripristinare la situazione iniziale. Lo stesso sindaco, pur ammettendo l’errore iniziale che ha fatto sì che il progetto venisse approvato in giunta senza passare per la massima assise cittadina, ha smentito la necessità di valutare qualsiasi eventuale modifica allo stesso. Sebbene, infatti, la discussione sia stata di fatto rinviata a data da destinarsi, quanto emerso ieri ha lasciato trapelare più di qualche indizio su quelle che saranno le posizioni di maggioranza e opposizione in merito alle sorti della statua che Don Massimiliano Di Pastina aveva inizialmente deciso di donare all’Ente per abbellire il Belvedere su cui affaccia la cattedrale di Santa Maria. Da una parte il sindaco Di Raimo che, con fermezza, ribadisce l’intenzione di portare a termine il progetto di riqualificazione già avviato, specie in considerazione del fatto che già circa 12mila dei 44mila euro stimati per il completamento del progetto sono stati impiegati, senza poi tener conto delle ulteriori spese che graverebbero sulle non esattamente floride finanze dell’Ente Lepino per riportare lo spiazzo allo stato iniziale. Dall’altra incalza la consigliera di opposizione, Rita Palombi, che pur non dicendosi contraria all’acquisizione della statua di San Lidano per partito preso, fa leva sulle presunte irregolarità amministrative e tecniche che graverebbero sul progetto, definito dalla stessa consigliera “un’inutile deturpazione di spazio pubblico.” Dello stesso avviso alcuni residenti del centro storico che, riunitisi in un comitato istituito ad hoc, avevano intentato una mediazione con il primo cittadino per proporre quanto meno lo spostamento della statua in onore del Santo Patrono. Netto il diniego del sindaco che con queste parole “Qui siamo 25mila abitanti e se 50 di questi sono contrari non possono pretendere di condizionare gli altri 24950” lascia pochi dubbi in merito alla volontà di tirare dritto, mantenendo immutato il progetto iniziale. Affinché ciò si verifichi sarà però necessario ottenere il parere favorevole del consiglio comunale che sarà presto chiamato in causa e, tenendo conto dei recenti malumori che hanno visto coinvolti i membri della maggioranza, non sarebbe ingiustificato attendersi eventuali sorprese.
Francesca Leonoro


