Anticipare il turno dei vigli urbani, in modo da garantirne la presenza al momento dell’entrata a scuola, avviare il protocollo di intesa sul controllo di vicinato e cercare di potenziare l’organico dei carabinieri della locale caserma. Sono queste le proposte avanzate dal sindaco, Sergio Di Raimo, per far fronte al problema della devianza giovanile. Il fenomeno delle presunte baby-gang che, ormai da mesi, terrebbero sotto scacco il centro storico di Sezze ha fatto, in questi giorni, un gran parlare fra i residenti e, a fronte della grande eco mediatica, finalmente, nel pomeriggio di ieri, la questione è stata discussa nella massima assise comunale. A presentare richiesta di un consiglio ad hoc erano state le cinque consigliere che, di recente, hanno avviato le procedure per costituire la consulta delle donne elette. Tutte hanno convenuto sulla necessità di potenziare la rete dei servizi sociali, esercitare un maggiore controllo sulle condizioni familiari in cui versano gli adolescenti di Sezze e creare nuovi centri di aggregazione. Proprio su quest’ultimo punto si è soffermato il primo cittadino nel suo intervento conclusivo, presentando in aula il progetto di istituire il “Centro Polifunzionale per Ragazzi”. Un luogo di riunione per i giovani del paese per favorire il dialogo e la crescita personale, mettendo a disposizione libri, strumenti musicali e computer. E’ di facile intuizione, tuttavia, che proposte come questa mirino a risolvere il problema della devianza giovanile nel lungo periodo, d’altronde, come è emerso dall’intervento del presidente del consiglio comunale, Enzo Eramo, arginare la questione nell’immediato potrebbe risultare più complicato del previsto, specie se si considera che l’ammontare di denunce prevenute alla locale caserma risulterebbe talmente esiguo da non rendere pensabile alcun tentativo di potenziamento del personale delle forze dell’ordine attualmente presenti sul territorio. La sensazione è che di baby-gang o, se si preferisce, come ha puntualizzato il Comandante della Polizia Locale, Lidano Caldarozzi per scongiurare il rischio allarmismo, di “devianze giovali” si sentirà parlare ancora per molto. Se ne parlerà con le dirigenti scolastiche ieri assenti, se ne se ne parlerà con le forze dell’ordine e con gli assistenti sociali. Se ne parlerà, poi, nelle commissioni consiliari (sempre che si riesca ad ottenere il numero legale) ma la sensazione, per l’appunto, è che, almeno per ora, se ne parlerà soltanto.
Francesca Leonoro


