Quella che inizia oggi potrebbe essere la settimana decisiva per la composizione della nuova giunta comunale e, allo stesso tempo, per il ritiro delle dimissioni di Sergio Di Raimo, che dallo scorso 22 giugno ha aperto la crisi che ha portato ad un confronto tutto interno alla maggioranza che lo sostiene. Le carte sul tavolo, a questo punto, sembrano essere quelle giuste, con il primo cittadino che sembra intenzionato a “sacrificare” 3 dei 5 assessori che attualmente compongono l’esecutivo, dando spazio a tre consiglieri (due del Partito Democratico che aprirebbero le porte del consiglio agli inizialmente esclusi Rizzo e Briciu, uno di Sezze Protagonista con Di Raimo che porterebbe in consiglio Giovanna Marchetti) per formare la nuova giunta. Una soluzione già ipotizzata al momento del ritiro delle deleghe di oltre un mese fa, ma che sembra l’unica percorribile, almeno arrivati a questo punto della crisi. A pagare, in termini strettamente di rappresentanza politica, potrebbe essere il gruppo della lista Di Raimo Sindaco, che perderebbe il suo posto in giunta a favore dell’altra lista a sostegno di Di Raimo, che due anni fa preferì non avere la propria rappresentanza nell’esecutivo, ma che in questo caso ha accolto le richieste del sindaco. Uscirebbe paradossalmente rafforzata da questo nuovo disegno della giunta, un rimpasto attuato a metà, la lista Sezze Futura, che è riuscita a tenere botta rispetto al rischio di dover cedere sulla figura del vicesindaco Antonio Di Prospero. Proprio questo, a ridosso delle dimissioni del sindaco, sembrava il punto debole degli scenari all’orizzonte, ma l’accordo pre-elettorale del 2017 alla fine sembra aver avuto la meglio, con il sindaco che avrebbe accettato le condizioni sottoscritte con una stretta di mano due anni fa. Già domani la questione giunta potrebbe essere risolta e da lì a poco il ritiro delle dimissioni. Allarme rientrato, ma il rischio è che comunque questa situazione possa portare degli strascichi all’interno della maggioranza e non è detto che tra qualche mese i “mal di pancia” possano tornare a farsi sentire. In quel caso la exit strategy potrebbe anche riguardare il passaggio in maggioranza di esponenti politici che oggi siedono dall’altra parte dei banchi.
Sezze, settimana decisiva per la giunta e per il ritiro delle dimissioni




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