Ad un passo dalla soluzione di un problema che dura da ormai 35 giorni e che ha il 12 luglio come deadline per essere risolto, arriva un’altra fumata nera nella gestione della crisi politica a Sezze. Una cena tra esponenti del Partito Democratico in consiglio, insieme al sindaco e al consigliere regionale Salvatore La Penna, tenutasi lunedì sera, avrebbe dovuto chiudere la partita e far riprendere la vita amministrativa. Ma così non è stato e questa volta sul banco degli imputati non sono finiti i tentennamenti di alcuni consiglieri spinti ad entrare nel nuovo esecutivo, ma l’assegnazione delle deleghe, sulle quali gli accordi pre-elettorali evidentemente pesano più della necessità di risolvere un problema che, di fatto, tiene ferma la città da oltre un mese. La sensazione, emersa non solo lunedì sera, è che le scelte non siano così libere come sulla carta dovrebbero essere, con un sindaco a dover fare i conti con posizioni ferree e senza grandi margini di conciliazione. Sensazioni, sia chiaro, ma che rendono perfettamente l’idea di quanto complesso sia trovare una soluzione e che lascia aperte, ancora una volta, tante opzioni, alcune delle quali valutate e bocciate, altre poco approfondite e altre ancora che necessiterebbero di scelte anche drastiche, al netto di quella di confermare le dimissioni protocollate oppure di ragionare anche sull’eventualità di tornare sui propri passi e restituire ai 5 assessori le deleghe che lo stesso sindaco gli ha tolto il 28 maggio scorso. Proprio l’imbuto che si è creato nell’ambito delle consultazioni, infatti, potrebbe spingere Di Raimo ad optare per una nuova giunta di profilo tecnico. Ma a quel punto quali sarebbero i motivi che spingono il primo cittadino a togliere tre assessori e sostituirli con altri, se si considera che un’analisi di quanto fatto in questi 2 anni di mandato in realtà non è stata mai fatta? Ipotesi ancora da testare, ma che comunque fanno capire un concetto fondamentale: quella responsabilità che il sindaco ha chiesto a tutta la sua squadra di governo, ora gli stessi esponenti della coalizione la chiedono al sindaco.




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