Sezze alla scoperta dei dinosauri. Sabato 22 giugno, alle ore 10.30 curiosi e studiosi si sono raccolti lungo i sentieri sterrati dell’ex cava Petrianni, all’interno del monumento naturale Fosso Brivolco, per osservare da vicino le numerose orme di sauropodi e teropodi, scoperte nel luglio del 2003 dalla 13a Comunità Montana dei Monti Lepini, che aveva assegnato l’incarico di ricercare e trovare impronte di dinosauro nel territorio. Sotto la guida degli esperti e studiosi Diego Mantero e Daniele Raponi, nel corso dell’evento “Viaggio nella preistoria. Dai dinosauri alla preistoria dell’uomo”, voluto fortemente dall’amministrazione comunale di Sezze e dalla Regione Lazio, é stato possibile ammirare da vicino diverse impronte – basti sapere che nel territorio citato ne sono state ritrovate oltre 400 esemplari, sulle quali ha lavorato anche il professor Umberto Nicosia, ordinario di paleontologia e paleoecologia all’università Sapienza di Roma. Le orme, impresse nel fango fossilizzato, su un territorio emerso, e quindi elevate rispetto al livello del Mediterraneo, risalgono a oltre 95 milioni di anni fa – terzo periodo dell’era Mesozoica – venute alla luce durante gli scavi effettuati nella cava che, per pura fortuna, hanno riportato alla luce questo tesoro dall’inestimabile valore. Il grandissimo valore di quest’area sta nell’aver contribuito a riconsiderare la paleogeografia del mediterraneo, essendo questo l’unico sito esistente nell’intera area centro-settentrionale italiana. Mantero e Raponi si sono rivolti ai presenti lanciando un appello accorato, evidenziando come l’area – soprattutto quella in prossimità della cava – va messa in sicurezza, sfruttando tecniche di contenimento e, di pari passo, effettuando una certosina ripulitura delle orme; solo in seguito si potrà procedere con la messa in opera di un’oculata riqualificazione museale, arricchita con istallazioni interattive o tradizionali, per accrescere ed evidenziare l’importanza e il valore culturale di un tesoro nazionale. Un lavoro collettivo, che deve interessare il comune di Sezze, la Regione Lazio e la Compagnia dei Lepini. Il lavoro da portare a termine é sostanzioso, ma l’importanza storico-culturale di questo sito merita tutte le attenzione del caso, hanno concordato Mantero e Raponi, in concerto con gli esponenti dell’amministrazione comunale Pietro Ceccano e Sabrina Pecorilli, i quali hanno lavorato sull’iniziativa per molto tempo, voluta con insistenza, al fine di rivalutare e presentare alla popolazione questo tesoro unico e tenuto in gran considerazione dal mondo accademico.












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