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Lettura: “La fiamma del cuore” di Franca Palmieri come esperimento pedagogico in una scuola apriliana
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Cultura & Eventi

“La fiamma del cuore” di Franca Palmieri come esperimento pedagogico in una scuola apriliana

Ultimo aggiornamento: 2 Maggio 2019 15:30
Antonella Rizzo Pubblicato 2 Maggio 2019
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La favola “La fiamma del cuore” dell’autrice apriliana Franca Palmieri continua a viaggiare. Il 30 aprile scorso, nell’Aula Magna della Scuola elementare “Grazia Deledda”, si è svolta infatti la rappresentazione teatrale “Le avventure di Fanciulla blu”, tratta dall’opera della Palmieri. Protagonisti le alunne e gli alunni della 5° F, guidati dall’insegnante Maria Luisa Politi. All’evento erano presenti i genitori dei ragazzi e l’autrice. Quando si sente dire che la scuola non educa più, presa da svariati progetti perdendo di vista la formazione completa del bambino e delle sue potenzialità, forse non la conosce a fondo e non sa che in essa operano insegnanti che hanno a cuore i loro allievi uno per uno, riuscendo a renderli attivi nell’apprendimento. Tra queste c’è proprio Maria Luisa Politi, insegnante della 5° F di Grazia Deledda dell’Istituto Comprensivo “Matteotti” di Aprilia. In un percorso iniziato nel novembre scorso con la lettura del romanzo fantastico “La fiamma del cuore” e terminato il 30 aprile con una Rappresentazione teatrale ideata dagli alunni della 5° F, la scuola apriliana ha dimostrato come si possano coinvolgere i ragazzi in attività che a poco a poco si ampliano attraverso ricerche, idee, dibattiti, lavori di gruppo, distribuzione di compiti fino a delinearsi in un lavoro interdisciplinare altamente formativo. La lettura di un libro sembra un’attività scontata e poco interessante per i ragazzi, ma se si svolge stimolandone la curiosità e curando l’espressività, si riesce ad entrare meglio nella storia favorendone la comprensione che conduce a riflettere e ad approfondire, generando idee originali e ulteriore operosità secondo le risorse che ciascuno può apportare. In seguito alla lettura del libro i ragazzi hanno incontrato l’autrice che dopo alcuni mesi è stata invitata nuovamente per visionare il lavoro svolto. Tutto il percorso educativo attuato dalla maestra Politi ha avuto il suo epilogo in una rappresentazione mostrata ad una platea di genitori che hanno potuto constatare i progressi dei loro figli nella lettura, nella drammatizzazione, nel mimo, nella realizzazione degli oggetti e delle scene. Ognuno si è dimostrato responsabile delle azioni sceniche, ognuno aveva un compito specifico e con l’aiuto degli altri è riuscito a superare l’emotività, cercando di dare il meglio di sé. Oltre ad aver interiorizzato i messaggi della storia da loro interpretata, l’attività teatrale ha favorito la maturazione sociale, il rispetto delle regole, aiutando i ragazzi a scoprire e superare stati di ansia, insicurezza, e paura. Il percorso seguito inoltre è stato un utile allenamento alla disponibilità verso gli altri, alla rinuncia di sé per predisporsi all’ascolto e all’inclusione dell’altro. In conclusione è stato evidente che la maestra Politi ha trasmesso ai suoi allievi la passione per la cultura e per la lettura. “Un bambino che legge sarà un adulto che pensa” e la lettura è un’attività che va coltivata sin dall’infanzia dalla famiglia e dalla scuola. In questo caso entrambi sono stati mirabili esempi di promozione culturale. Quando ci lasciamo andare a frasi del tipo: “questi bambini di oggi non hanno voglia di leggere, di studiare, di imparare a memoria, di fare le cose da soli” chiediamoci il perché. Forse dipende da noi adulti.

Antonia Rizzo

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