Dopo le performances in diverse location della città, i laboratori gratuiti aperti al pubblico e le proiezioni di Videoarte, CALA si prepara questa sera e domani alle due serate conclusive, che si preannunciano non meno originali delle proposte messe in campo fin qui in questi giorni. Nel giardino del Museo della Città e del Territorio di Cori, ma in realtà in tutto il complesso monumentale di Sant’Oliva, saranno ospitati i due appuntamenti finali con performances sul palco, installazioni ed esposizioni. Protagonisti saranno: Giuseppe Vincent Giampino (artista in residenza presso il CALA Festival), Moreno Perna, Riccardo Guratti e Ingeborg Meier Andersen con performances sul palco e Daz Disley, Sofia Bucci, Martino Antocchi e Lucia Di Petro con istallazioni ed esposizioni nelle sale del Museo. Questi artisti, provenienti da diversi Paesi d’Europa, ci daranno la possibilità di osservare qualcosa di insolito a “queste latitudini”, proponendo lavori rari da vedere in Italia. CALA Contemporary Actions Loose Aesthetics – festival di arte, danza e performance art contemporanea è stato sostenuto da “Cori e Giulianello in rete” (progetto di rete d’impresa finanziato dalla Regione Lazio), dal Comune di Cori e da un network di partner privati, e reso tecnicamente possibile da un gruppo di professionalità con diverse competenze guidate da Riccardo Guratti, Davide De Lillis ed Eleonora Morza. “CALA non è solo un festival e non è solo un evento – spiegano i tre – ma è soprattutto un progetto nuovo sul territorio, una piattaforma di apertura alle espressioni della contemporaneità e della performance italiana ed estera; è uno spazio “presente” aperto, in cui si creano sinergie nuove e nuovi linguaggi, in cui le differenze di idee, opinioni ed esperienze sono considerate ricchezza e fonte di ispirazione sia per il pubblico che per gli artisti”.






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