La parte migliore di noi e la nostra speranza per il futuro. Cento studenti del Liceo delle Scienze Umane, Scientifico e Classico, dell’Isiss “Pacifici e de Magistris” di Sezze e dell’istituto “Margherita di Savoia” di Roma lo scorso 1 giugno, di pomeriggio, con il caldo del sole splendente e l’alternativa del mare per iniziare nel migliore dei modi la stagione estiva ormai alle porte, mentre la scuola è finita, stanno in classe a lavorare, ascoltano lezioni sulle guerre in atto nel mondo, si informano sulle terribili carceri in Libia, sulle storie dei migranti, confrontandosi tra di loro e ragionando su temi che si troveranno ad affrontare una volta lasciata la scuola. Discutono in gruppo e sorprendono per la profondità e l’intelligenza, che a quella età non sono così scontate. Finisce il tempo previsto e i ragazzi, ancora più incredibilmente, continuano a parlare dei temi tra di loro, con spunti e riflessioni ulteriori. Succede a Sezze, con il progetto “Fuoriclasse”, sostenuto dalla Regione Lazio, assessorato all’ Istruzione affidato a Massimiliano Smeriglio. Dopo otto incontri tra Sezze e Roma i giovani studenti faranno in luglio uno stage nelle strutture per l’accoglienza di rifugiati e negli archivi per studiare le storie di uomini e donne vittime di un altro orrore, la Shoah. Per non dimenticare e per aprire gli occhi sulle nuove stragi di migliaia di migranti. Concluderanno con un viaggio simbolico a Ventotene e a Lampedusa, rispettivamente culla e porta d’Europa.
Sezze, il Pacifici e De Magistris dà il via al progetto Fuoriclasse






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