Emergono nuovi e particolarmente interessanti dettagli sulla gestione di quello che ormai è considerato un vero e proprio “caso antenna” a Bassiano, la scelta dell’ente di assegnare un’area del borgo per l’installazione di un palo di 25 metri per sorreggere alcune antenne utili, tra l’altro, ad ottenere una connessione Gsm. Dopo le polemiche iniziali di singoli cittadini e di comitati, culminate con la presentazione di un formale ricorso al Tar che verrà discusso il prossimo 10 maggio e che entrerà sul tema della legittimità amministrativa dell’operazione e dopo la nota della Soprintendenza che sottolineava come l’ente non avesse fatto richiesta del parere su un presunto vincolo paesaggistico, il nuovo capitolo riguarda l’aspetto prettamente economico, con un contratto di locazione ed un contratto di sublocazione (tra i due atti passerebbero solo pochi giorni, entrambi stipulati nel mese di giugno del 2017) nei quali si nota una differenza enorme sul prezzo. Nel contratto di locazione, stipulato tra l’ente e la Sael, il prezzo fissato come canone per l’utilizzo dello spazio pubblico in località La Croce è di 500 euro annue. Nel contratto che invece la stessa azienda ha sottoscritto con la Inwitt si parla di cifre ben diverse, che oscillano tra gli 8.000 e i 14.000 euro annue, solo per concentrarsi sugli apparati di telefonia mobile senza minimamente considerare Internet o le emittenti televisive che potrebbero essere ospitate su quel manufatto. Una differenza enorme, soprattutto se si considera che alla luce del contratto, della durata di 6 anni più 6 rinnovabili tacitamente, la stessa società locataria guadagnerebbe una cifra che potrebbe raggiungere i 168mila euro, a fronte dei 12mila che la stessa verserà nello stesso lasso di tempo nelle casse del Comune di Bassiano.
Bassiano, sull’antenna nuove rivelazioni dai contratti di locazione e sublocazione





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