Divieto di coltivazione e vendita delle fave entro 300 metri di raggio in linea d’area dal plesso scolastico di via Melogrosso, frequentato da un alunno affetto da deficit G6PD, favismo, a tutela della salute dei medesimo. E’ questa la decisione del sindaco di Sezze, Sergio Di Raimo, che nei giorni scorsi ha emesso un’ordinanza per far fronte ad un problema sollevato da Anna Giorgi, dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo, che aveva avvisato l’amministrazione della presenza di un caso di Deficit G6PD (favismo) presso il plesso scolastico di via Melogrosso. Ritenuto opportuno, a salvaguardia della salute dell’alunno affetto da favismo, vietare la coltivazione e la vendita delle fave nella zona interessata e, sempre a salvaguardia della salute dello studente, espiantare, rimuovere o distruggere le piantagioni di fave nella zona interessata, il primo cittadino ha emesso l’ordinanza. La predisposizione al favismo è determinata da un’alterazione genetica, che può portare, in presenza di polline, fiori, piante e baccelli di fave, al risultato della rottura dei globuli rossi e alla conseguente crisi emolitica, che, nei diversi casi e a seconda della diversa gravità, si caratterizza con manifestazioni sintomatiche progressive che vanno dall’astenia fino ad un quadro clinico di estrema gravità, che può determinare anche il coma e l’arresto cardiaco, e quindi la morte. Il fenomeno dell’inalazione del polline può facilmente avvenire in prossimità dei campi ed orti di produzione di fave. In merito al problema, nulla è stato previsto con disposizioni generalizzate da parte delle autorità sanitarie centrali e regionali. Responsabile del procedimento amministrativo sarà Lidano Caldarozzi.
Sezze, il sindaco ordina che non vengano piantate fave a meno di 300 metri dalla scuola di Melogrosso







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