E’ arrivata la tanto attesa convocazione per il consiglio comunale di Sermoneta, previsto per il prossimo 8 febbraio a partire dalle 17. Le indiscrezioni della vigilia, che parlavano di un primo cittadino che si sarebbe limitato a comunicare all’assise la nuova formazione della giunta, le nuove deleghe e i punti programmatici da qui alla fine naturale del suo mandato, sono state confermate. Nessun vincolo di fine mandato utile anche a contare le forze in campo, nessuna richiesta nei confronti dei consiglieri, come peraltro la legge gli consente di fare, niente di tutto ciò, solo comunicazioni e probabilmente l’apertura di un dibattito in aula che, comunque vada, non porterà ad alcun voto da parte degli esponenti politici votati nel 2014. Motivo per il quale, nell’ottica di questa ipotesi, diventava fondamentale per dare la parola alle forze politiche coinvolte nella mozione di sfiducia protocollata lo scorso 29 gennaio e firmata da 5 consiglieri comunali, Agostini, Scarsella, Montechiarello, Giovannoli e Marcelli. Ma, decisamente a sorpresa, il presidente del consiglio comunale Luigi Torelli non ha inserito la stessa all’interno dell’ordine del giorno, nonostante la chiara volontà espressa dai consiglieri nelle 4 pagine del documento e la necessità di mettere la parola fine a questa situazione politica di incertezza che ormai perdura dal dicembre dello scorso anno. La legge, in questo caso, favorisce il presidente della massima assise cittadina, con norme chiare sulla presentazione delle mozioni di sfiducia, che devono essere discusse da 10 a 30 giorni dopo la loro presentazione. Ma in considerazione della ristrettezza dei tempi e dello stato in cui versa l’attuale maggioranza di Sermoneta, probabilmente la scelta del presidente della massima assise cittadina poteva essere diversa, considerato anche che il suo ruolo istituzionale prevede la tutela di tutto il consiglio comunale, soprattutto di chi si trova in minoranza. Così, però, non è stato e, salvo clamorosi ripensamenti in seno alla commissione Capigruppo, il punto non sarà all’ordine del giorno del consiglio previsto per le 17 del prossimo 8 febbraio. I restanti punti, invece, sono stati inseriti: le due interpellanze presentate dai consiglieri di opposizione nelle scorse settimane (arredo urbano di piazza del Popolo e ascensore a Monticchio) e, soprattutto, la modifica sull’articolo dello Statuto Comunale per la questione degli assessori esterni sulla quale, in questo caso, l’amministrazione chiede il visto del consiglio comunale.
Sermoneta, Torelli convoca il consiglio ma non inserisce la mozione di sfiducia all’ordine del giorno




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