Sermoneta, in consiglio comunale la rottura è servita

Si apre con un colpo di scena l’atteso consiglio comunale di Sermoneta, il primo dopo la crisi partita a dicembre ed esplosa con l’azzeramento delle deleghe da parte del sindaco e la nomina della nuova giunta comunale. Prima che il presidente Torelli concedesse la parola al sindaco per le comunicazioni e la presentazione del nuovo esecutivo, il consigliere Gilberto Montechiarello ha chiesto ed ottenuto la parola per due comunicazioni, una di carattere personale, per sollevare il caso di alcune gravi illazioni nei suoi confronti, l’altro, politico, per spiegare la posizione dei 3 consiglieri che di fatto sono usciti dalla maggioranza. Un documento a tratti duro, a tratti durissimo, che i tre consiglieri (Giovannoli e Marcelli, oltre all’ex capogruppo) hanno preteso venisse inserito tra gli atti del consiglio, prima di abbandonare polemicamente l’aula. Nel documento viene stigmatizzato anche l’atteggiamento del presidente del consiglio Torelli, che ha deciso (supportato dalla legge) di non presentare ieri la mozione di sfiducia all’attenzione del consiglio. La scelta di andarsene dall’aula è stata pesantemente contestata dalle altre forze politiche presenti, che hanno criticato la decisione dei colleghi. Critiche sono state mosse dal primo cittadino, che ha spiegato nel dettaglio come sia iniziata la crisi politica, poi si è concentrato sulle iniziative da portare a compimento nel suo ultimo anno di mandato: “In considerazione della mozione di sfiducia che è stata presentata da 5 consiglieri – ha spiegato Claudio Damiano – credo sia opportuno ritirare il punto sulla modifica allo Statuto, perché mi sembra corretto affrontare la mozione è poi eventualmente decidere se votare questa modifica in questo consiglio o farlo decidere ad un’altra amministrazione”. Il punto, anche dopo l’intervento del presidente della commissione competente, Antonio Scarsella, è stato ritirato, mentre la discussione è proseguita con gli interventi di Agostini ed Aprile, particolarmente critici nei confronti della situazione generale dell’amministrazione e sullo stato della città.