Conobbi Laura Scanu a un evento letterario organizzato dall’Iplac nel quale eravamo ambedue coinvolte. Ho apprezzato da subito la sua sensibilità e il suo approccio pedagogico nei confronti di argomenti di attualità scabrosi come la pedofilia, la violenza sulle donne. Sono molto contenta di ritrovarla per la presentazione del suo ultimo libro Il dolore del tiglio edito da David&Matthaus venerdì 9 febbraio alle ore 17 presso la Feltrinelli di Latina.
La presentazione si svolgerà nell’ambito della rassegna “Incontro con l’autrice…Laura Scanu” e dialogheranno con la scrittrice Antonietta De Luca, docente di Lettere al Liceo Artistico di Latina e Laura Pompili, docente di Filosofia al Liceo classico “Massimiliano Ramadù” di Cisterna di Latina. Interverrà inoltre Maria Marinelli, Presidente del Centro donna Lilith –Latina, un’associazione che da oltre tre decenni lotta con grande impegno e necessario pragmatismo per aiutare le donne vittime di violenza e i loro bambini. Le significative letture saranno a cura delle attrici Luisella Benedetti e Franca Porcari. L’incontro sarà moderato dalla giornalista Cora Craus.
“Una grande, resiliente rivoluzione culturale sconfiggerà il femminicidio, una piaga che affonda le sue radici in tempi immemori. Tutte insieme vogliamo aggiungere un tassello alla lotta”.
Il dolore del tiglio è un romanzo “di genere”, un romanzo di denuncia e lotta sociale; vi sono racchiuse pagine ricche di pathos dove le parole sono strumento per ricordare gelide cicatrici e brucianti testimonianze di antichi dolori. Nel libro viene dispiegata la crudele solitudine interiore della donna nell’affrontare il pericolo, la minaccia di una “morte annunciata” che alita tra le mura domestiche. La narrazione del femminicidio di Laura Scanu è particolarmente emblematica dell’universalità del problema; in questa storia non vi è l’alibi del degrado sociale, dell’ignoranza, dell’infima povertà, dell’isolamento, anzi, apparentemente vi è il rassicurante stato della “buona normalità”. Colpisce, l’incisività dell’autrice nel riuscire a trasmettere il senso di colpa e d’impotenza che attanaglia quei pochi, veri rapporti di amicizia che riescono a sfondare il muro, duro come l’acciaio, della solitudine, della paura, dell’assurda vergogna che rinchiude le vittime. “Da tempo cercavamo di aiutarti a uscire dalla tua situazione: eravamo sempre vigili e puntuali ma tu non riuscivi a comprendere cosa ti stesse accadendo; eri così scientifica, nella tua abitudine a mentire a te stessa e anche a noi.”
Laura Scanu è nata a Todi nel 1961, vive e insegna a Magliana Sabina. Inizia a scrivere dopo un corso con Vincenzo Cerami mettendo in pratica tutto il mondo di letture di una vita: sin da quando era piccola il suo luogo preferito è la biblioteca. Scrive di donne e di tematiche sociali; prima con Laura e Cosimo ed. Il Filo in cui parla di donne e mafia, poi con il breve romanzo Prima che cali il silenzio edizioni L.C.E che affronta il problema della pedofilia e che ha ottenuto il patrocinio della provincia di Rieti e quello dell’associazione La caramella buona Onlus contro la pedofilia. L’opera ha ricevuto anche l’apprezzamento della giuria del Premio Albero Andronico a Roma, nelle sale del Campidoglio. L’associazione IPLAC lo ha selezionato per il gruppo di rappresentanza al Worldbook, Rassegna Internazionale Editoria, e l’associazione Giovanna d’Arco Onlus contro la pedofilia l’ha presentata al convegno internazionale contro la pedofilia a Montecitorio.
Antonia Rizzo




Devi effettuare l'accesso per postare un commento.