Corre ai ripari il Comune di Bassiano, chiamato a rispondere davanti alla sezione di Latina del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio sulla gestione del procedimento che ha portato all’installazione di un palo da 25 metri posto nel piazzale della Croce e sul quale andranno a finire le antenne per la telefonia mobile. L’ente, tramite una deliberazione di giunta, ha deciso di impegnare l’atto di ricorso promosso da Scipione Salvagni, rappresentato e difeso dall’avvocato Socrate Toselli, ed ha nominato l’avvocato Giovanni Malinconico, cui la giunta chiede di sospendere in via cautelare l’efficacia degli atti impugnati e nel merito di dichiarare nulli gli stessi. I nodi critici del ricorso presentato contro il Comune di Bassiano e nei confronti della Sael (la ditta che ha ottenuto la concessione del luogo dall’ente), la Inwitt (l’azienda che dovrà installare e mettere in funzione l’antenna), la Regione Lazio e la Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio, sono diversi, a cominciare dal regolamento per l’insediamento degli impianti per la telefonia mobile, approvato dallo stesso Comune nel 2013 ma, secondo il ricorrente, non applicato, soprattutto per quanto concerne la partecipazione della cittadinanza prima di prendere alcun tipo di decisione in materia. Il ricorso parla concretamente di eccesso di potere e di travisamento ed erronea valutazione dei fatti. All’ente viene contestato di non aver presentato il programma annuale delle installazioni e di non aver costituito il Gruppo di Valutazione. Intanto, contestualmente al ricorso presentato al Tar, prosegue la battaglia politica, con il movimento Grande Bassiano in prima linea a sottolineare anche incongruenze da un punto di vista strettamente economico, con un’entrata di 500 euro l’anno al Comune e un guadagno per l’assegnataria di 8mila euro l’anno.
Bassiano, il comune corre ai ripari sul ricorso al Tar per l’antenna







Devi effettuare l'accesso per postare un commento.