Venerdì 19 gennaio 2018, alle ore 17,30, presso il Museo comunale di Sezze, all’interno dei Venerdì letterari organizzati dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Sezze, il prof. Rino Caputo presenterà l’ultimo romanzo di Giancarlo Loffarelli dal titolo “Mezzi fucili”. Questo l’incipit del romanzo: “La scena era terrifica e ammaliante. Il sostituto procuratore Sgrò, nel corso della propria carriera, non aveva mai visto alcunché di simile. Il fuoco prima e l’impeccabile ma inutile intervento dei vigili del fuoco dopo, avevano – oltre i loro intenti – prodotto una credibile installazione d’arte contemporanea: contorte sagome nere contro il verde virante in azzurro della pianura Pontina e l’arancio cangiante in rosso del Tirreno al tramonto. Il sostituto procuratore Sgrò allungò la mano verso quella del maresciallo Altieri che, dall’alto dei suoi due metri, gli calava un fazzoletto di cotone impregnato d’acqua e si difese naso e bocca dall’odore stomacante di fumo che li aveva investiti nel foyer al momento in cui avevano aperto il portone d’ingresso. Quel teatro doveva essere maledetto, pensò il sostituto procuratore Sgrò. La prima volta – era passata una decina d’anni, perché lui, a quell’epoca, era appena arrivato a Latina – il fuoco lo aveva distrutto prima ancora che lo inaugurassero, le poltrone di velluto rosso ancora coperte dal cellophane. Adesso, dopo la ricostruzione, l’inaugurazione c’era stata appena da tre mesi e di nuovo se n’era andato in fumo. Ma stavolta era diverso. Stavolta c’era stato il morto. Anzi: i morti. Due. “Un misterioso rogo distrugge il Teatro comunale di una cittadina nei dintorni di Roma. Al centro del palcoscenico semidistrutto dall’incendio, vengono rinvenuti i cadaveri di un uomo e di una donna avvinghiati come se la morte li avesse colti nel mezzo di un rapporto sessuale. L’identità della donna rimane ignota, l’uomo viene identificato con il Direttore artistico del teatro distrutto. Le indagini vengono avviate con la consueta distrazione con cui si affronta un caso di evidente vandalismo. Ben presto, però, il Magistrato incaricato di seguire la vicenda si ritrova all’interno di un’inaspettata concatenazione di eventi, collegati come scatole cinesi, che gli stravolgerà la vita. Un romanzo che sembra un testo teatrale. Un testo teatrale pensato come un film. Un film che ha le sembianze di un romanzo. Giancarlo Loffarelli è laureato in Filosofia e in Lettere, docente di ruolo nei Licei e docente a contratto presso “La Sapienza” Università di Roma. Drammaturgo e regista, è uno dei fondatori del Centro Nazionale di Drammaturgia Italiana Contemporanea e i suoi testi teatrali sono rappresentati da diverse Compagnie italiane, hanno ricevuto premi e sono stati tradotti in diverse lingue. Ha pubblicato romanzi e saggi. Rino Caputo ha insegnato Letteratura Italiana presso il Corso di Laurea in Storia, Scienze e Tecniche dello Spettacolo e per il Corso di Laurea Specialistica in Italianistica della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Roma “Tor Vergata”. Ha pubblicato saggi e volumi su Dante, Petrarca, Manzoni e Pirandello. Membro della Dante Society of America, ha svolto lezioni e seminari in numerose Università europee e americane. Già Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Roma “Tor Vergata”.
Sezze, venerdì 19 gennaio presso il Museo comunale la presentazione l’ultimo romanzo di Giancarlo Loffarelli: “Mezzi fucili”




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