Una manifestazione sobria e attenta e u convegno interessante per ricordare ma anche per sollevare un dialogo e guardare alla storia con occhi critici. Si è consumato così l’anniversario 105 dell’eccidio del 6 gennaio a Roccagorga, con la città che si è stretta nuovamente attorno al ricordo di quei tragici fatti che sconvolsero la comunità e portarono i Lepini all’attenzione delle cronache nazionali, in un periodo di forti cambiamenti sociali e politici. Ad aprire la mattinata dedicata al ricordo delle vittime, 7 oltre ai 40 feriti, un corteo che ha attraversato i vicoli della città ed è arrivato a quella che attualmente è piazza VI gennaio, proprio in ricordo di quel nefasto giorno. Lì, a ridosso della Rifolta, la deposizione di una corona d’alloro da parte del sindaco Carla Amici che, qualche minuto più tardi, ha dato ufficialmente il via con il suo saluto istituzionale ad un interessante convegno, “Il recupero della memoria”, che si è svolto all’interno del teatro comunale e che ha avuto come tema centrale l’eccidio di 105 anni fa, con la presentazione di un libro, intitolato proprio “L’Eccidio”, edito da Atlante Edizioni e curato dal professor Vittorio Cotesta, che nel suo intervento introduttivo, prima di lasciare la parola ad altri importanti relatori, ha sottolineato l’importanza di quel tragico evento dell’inizio del secolo scorso, sottolineando, tra le altre cose, come di vitale importanza sia stata la presenza delle donne nei moti di piazza che portarono alla tragedia, azzardando un paragone sulle questioni del femminicidio di stringente attualità. Unica nota stonata della giornata l’età media dei presenti alle celebrazioni in ricordo del 6 gennaio e al convegno svoltosi in mattinata. Poche persone in generale e pochissimi giovani, chiaro segnale che per far funzionare iniziative del genere, assolutamente lodevoli, bisogna coinvolgere i più piccoli, affinché la memoria storica della città non venga cancellata.






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