In un comunicato stampa, il gruppo consigliare PD espone il proprio punto di vista sull’azienda speciale, ABC: “Il momento sbagliato.” Nonostante l’idea di gestire in proprio i servizi più vicini alle persone sia certamente condivisibile, il gruppo del Partito Democratico ha considerato le condizioni di estrema sofferenza della macchina amministrativa della città che, oltre ad essere fortemente sottodimensionata, ha recentemente dovuto rispondere a ben 9 inchieste giudiziarie sottoponendo l’Ente ad uno stress organizzativo e ad una pesante revisione. A questo dato di forte carenza, si va ad aggiungere una classe dirigente alle primissime armi e che ha più volte chiesto alla cittadinanza di avere pazienza proprio a causa della propria inesperienza. Questi due elementi erano fortemente pregiudizievoli e costituiscono un pesante fardello sulle spalle dell’Azienda Speciale sulla quale nutriamo anche seri dubbi in merito alla fattibilità: la legge Madia, la cui ratio non prevede per gli Enti che hanno visto una propria società fallire la possibilità di costituirne una nuova a totale capitale pubblico, potrebbe infatti mettere un veto. L’amministrazione si nasconde dietro le parole l’in-house e Azienda Speciale, ma di fatto sono entrambe a totale capitale pubblico, e quello che la legge vuole evitare è proprio che un Ente che ha visto fallire una propria società ripeta l’esperienza fallimentare a totale carico dei cittadini. Indica perciò un’attesa di almeno 5 anni prima di poterne costituire un’altra. E questo era il tempo che serviva alla nostra amministrazione e alla classe politica per garantire un percorso sicuro e solido. La macchina amministrativa oggi. Le condizioni della nostra macchina amministrativa sono addirittura peggiorate dall’inizio della consiliatura con importanti defezioni di personale qualificato, perdita di know-how e conseguente perdita di memoria storica di importanti atti amministrativi. Il lavoro iniziale di analisi del personale dell’ex assessore Costanzo si è praticamente arenato e il Piano Triennale delle Assunzioni in poco tempo è stato modificato ben dieci volte, segno evidente di totale mancanza di programmazione e di un percorso certo. Una scelta da costruire: questa situazione di indefinitezza e di forte deficit di personale coniugata con l’inesperienza politica degli amministratori di governo non avrebbero garantito, secondo noi, basi solide ed affidabili per un esito positivo e soprattutto sicuro per le casse del Comune. L’esternalizzazione del servizio avrebbe garantito una immediata efficienza del servizio, il rispetto del mercato e fella legge Madia a fronte del fallimento della partecipata, ma soprattutto l’autonomia necessaria all’Ente di poter agire unicamente sul fronte del controllo per il rispetto del capitolato, senza rischiare in proprio, anzi sanzionando il concessionario del servizio qualora si fossero presentate inadempienze. Siamo oggi invece nella condizione di dover sperare che tutto fili liscio, o a fronte di perdite, saranno i cittadini a ripianare oi buchi dell’azienda.Un percorso accidentato.Non tranquillizzano gli approfondimenti richiesti dall’ANAC né i rilievi fatti dal collegio dei revisori riguardo alle operazioni con riflesso sul bilancio e all’iter procedurale di cui segnalano modalità non corrette. Neanche ci sentiamo rassicurati dalle parole pronunciate dal sindaco Coletta e i suoi collaboratori che non hanno fatto altro che confermare la loro scelta invece che di corroborarla con documenti, fatti certi ed un bilancio chiaro, conosciuto e condiviso. La fretta ha dettato le scelte e la fretta sta soffocando gli uffici di bilancio e ragioneria che lavorano quasi esclusivamente per ABC tralasciando tutto il resto. L’ABC sta risucchiando tutte le poche forze e risorse di tempo, di personale e di lavoro che già non erano sufficienti per l’ordinario. Ormai l’ABC esiste e non è più concesso operare con leggerezze o con percorsi decisionali non condivisi o non trasparenti. L’ufficio Ambiente non risulta essere mai stato coinvolto nella redazione dello Schema di Contratto né di tutto il processo di costituzione dell’ABC. La Commissione Bilancio convoca unicamente per obblighi di legge su atti di Consiglio lasciando i consiglieri senza luogo di confronto né possibilità di contributo rispetto a temi centrali come il PEF della nuova azienda, le modifiche che interverranno a causa di fatture dagli importi da capogiro arrivate dalla RIDA Ambiente o le relazioni dei revisori che segnalano incongruenze. Condividere le decisioni:c’è bisogno di credere di più nella democrazia e lasciarla vivere nei luoghi che la garantiscono come le Commissioni Consiliari, il Consiglio Comunale, le Consulte e tutte quelle forme che il nostro Statuto prevede ma che stentano a partire. Credere nella democrazia, conclude il PD, significa anche non doversi difendere dalle proposte altrui, ma saperne cogliere l’opportunità per tutta la collettività”.
Latina, il Partito Democratico interviene sull’azienda speciale ABC








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