A prima vista potrebbe sembrare cosa da poco la spesa di 1.375 euro alla ditta Del Prete per l’affitto di un cassone da luglio a settembre dello scorso anno messa in pagamento dal Comune di Bassiano nei giorni scorsi. Invece a leggere bene si scopre che il pagamento riguarda lo stoccaggio temporaneo e il trasporto ad un’azienda di Guidonia Montecelio del rifiuto classificato CER 20.01.08. Vuole comprendere i motivi della scelta dell’ente Giuseppe Fonisto, referente del movimento civico Grande Bassiano, che in una nota spiega: “Si tratta dei rifiuti biodegradabili provenienti da mense, quindi facilmente compostabili e che gli esperti del settore considerano come pregiati per la produzione di compost. Se tanto mi dà tanto – spiega Fonisto – dobbiamo ritenere che il compostore, finanziato dalla Provincia all’interno del progetto Bassiano Si differenzia, gestito dalla cooperativa S.I.A. finita agli onori delle cronache nell’indagine Touchdown, e poi costato al Comune di Bassiano altri 50.000 euro circa, non sia utilizzato per produrre i benefici che erano stati promessi. Assistiamo ad un assurdo: dobbiamo pagare per lo stoccaggio, il trasporto e il conferimento di un rifiuto che invece costituisce una risorsa dal quale si potrebbe ricavare compost di qualità da rivendere, con evidente beneficio per le casse comunali. Eppure – conclude Fonisto – dopo le perplessità evidenziate anche alla Prefettura sull’aggiudicazione di quel progetto, ci saremmo aspettati ben altri risultati dall’operazione che venne presentata come innovativa nella gestione complessiva del ciclo dei rifiuti, con innalzamento della quota di raccolta differenziata che invece è ancora lontana dall’obiettivo del 65% fissato a livello europeo”.
Bassiano, Fonisto invoca chiarezza sulla questione della differenziata




Devi effettuare l'accesso per postare un commento.