In una nota, i Grillini Apriliani, hanno trattato ed esposto l’argomento rifiuti, ampiamente strumentalizzato in questo periodo di campagna elettorale, focalizzando l’attenzione sulle bollette che noi cittadini paghiamo per smaltirli. La legge 147 del 27 dicembre 2013, all’art 647 recita, anche: “Nell’ambito della cooperazione tra i Comuni e l’Agenzia delle entrate per la revisione del catasto, vengono attivate le procedure per l’allineamento tra i dati catastali relativi alle unità immobiliari a destinazione ordinaria e i dati riguardanti la toponomastica e la numerazione civica interna ed esterna di ciascun Comune, al fine di addivenire alla determinazione della superficie assoggettabile alla TARI pari all’80 per cento di quella catastale determinata secondo i criteri stabiliti dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica n.138 del 1998”. Dell’80% della superficie catastale assoggettabile alla TARI ne parlano anche i relativi regolamenti comunali già dal 2013 specificando che corrisponde a quella calpestabile. Sottolineiamo che la citata legge 147/2013, prevedeva anche che: “I comuni comunicano ai contribuenti le nuove superfici imponibili adottando le più idonee forme di comunicazione e nel rispetto dell’articolo 6 della legge 27 luglio 2000, n. 212”; quindi, il comune avrebbe dovuto comunicare, a coloro che pagavano per una superficie superiore, la riduzione della superficie imponibile oltre che provvedere ad un rimborso dell’eventuale tassa in eccesso versata; non sappiamo se ciò sia stato fatto. Invitiamo i nostri concittadini a verificare le proprie bollette Tari ed a sincerarsi di pagare su una superficie corrispondente all’80% di quella catastale, escluse le aree scoperte, così come previsto dalla normativa vigente ed, in caso contrario, a recarsi all’Ufficio Tributi per chiedere sia il rimborso di quanto versato in eccesso sia la modifica della superficie imponibile per le bollette future.








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