La polemica politica degli ultimi mesi sulla nomina e sulla retribuzione del segretario comunale di Sezze appare assai strumentale per il sindacato Fedir, la Federazione dei dirigenti e direttivi pubblici che rappresenta, oltre ai dirigenti tecnici e amministrativi della Servizio sanitario nazionale, delle Regioni ed Enti Locali anche i Segretari comunali e provinciali. In una nota inviata nei giorni scorsi al consigliere di minoranza Paride Martella, alla Prefettura di Latina, all’Albo nazionale dei segretari comunali e provinciali, al sindaco del Comune di Sezze, agli assessori, al presidente del consiglio comunale, al nucleo interno di valutazione (OIV) e al responsabile dell’ufficio del personale, il sindacato nazionale dei dirigenti territoriali ha elencato in 10 punti tutti gli “errori” contenuti nella lettera con cui i consiglieri di minoranza hanno paventato il rischio di danno erariale per l’Ente, proprio a causa non solo della retribuzione del segretario comunale ma della stessa possibilità di assunzione, ritenuta illegittima. “La difesa dell’avvocato Falso – affermano Maria Concetta Giardina, responsabile della sezione segretari comunali di Fedir ed Elisa Petrone, segretario generale aggiunto del sindacato – è necessaria perché, al di là degli errori, è legata a un agone politico del tutto estraneo alla posizione di status del segretario comunale e quindi usato strumentalmente”. PUNTO NUMERO 1: Il vero trattamento economico del segretario comunale del comune di Sezze, è di 105 euro giornaliere. “Il dato delle mille euro al giorno diffuso dal consigliere Martella è evidentemente frutto di calcoli concettualmente errati” aggiungono Petrone e Giardina. PUNTO NUMERO 2: La figura del segretario comunale non è stata abolita perché la Riforma della dirigenza voluta dal governo Renzi non ha mai visto la luce. Come tutti sanno tale riforma è stata bocciata dalla Corte Costituzionale con sentenza numero 251/2016. Falso dunque affermare che i segretari comunali non sono più obbligatori. PUNTO NUMERO 3: I riferimenti alla maggiorazione del 25 per cento per la sede convenzionata e al 50 per cento sulla retribuzione della posizione sono perfettamente in linea con il contratto collettivo nazionale dei segretari comunali (sul sito dell’Aran ci sono tutti i dati, basta leggere). PUNTO NUMERO 4: E’ del tutto fantasioso il calcolo della maggiorazione del 30 per cento sulla retribuzione lorda riconducibile al costo della struttura che serve al segretario per poter lavorare (pc, internet, telefono, sedia ecc). Tali costi indiretti sono previsti per TUTTI i dipendenti del comune e non solo per la segretaria. Non siamo di fronte a un contratto libero professionale. PUNTO NUMERO 5: Con riferimento alla spesa, questione ancor più complessa, se è vero che la spesa del segretario incide sul totale complessivo delle spese del personale, occorre chiarire che il riferimento è al triennio 2011/2013. Ma questa spesa non incide sulla capacità di assunzione, dato che è determinata dalle cessazioni intervenute l’anno precedente, con una percentuale del turnover del 75 per cento se il rapporto di spesa di personale spesa/corrente rientra nei parametri di specifico decreto ministeriale. PUNTO NUMERO 6: Incomprensibile il riferimento alle tabelle del conto annuale del personale, non in linea con le contestazioni mosse nella nota. PUNTO NUMERO 7: Il compenso del segretario comunale non si avvicina minimamente a quello del presidente della Corte di Cassazione. Basta leggere i contratti collettivi nazionali e le norme AGGIORNATE per capire che esso è del 70% inferiore. PUNTO NUMERO 8: Se la riflessione è il costo per l’erario occorre inserire nella valutazione di impatto economico due circostanze: a) il convenzionamento della sede di segreteria riduce anche l’impatto finanziario sulle casse del comune di Sezze rispetto alla spesa storica; b) la qualità del lavoro del segretario potrebbe indurre risparmi nei costi in termini di efficiente utilizzo delle risorse umane e finanziarie. PUNTO NUMERO 9: La maggiorazione della retribuzione di posizione deve essere attribuita al segretario non sulla base di una scelta di merito, bensì sulla base di condizioni soggettive e oggettive che devono essere adeguatamente documentate (basta verificare e documentarsi). PUNTO NUMERO 10: “La spregiudicatezza e il dispregio delle elementari regole di prudenza e di buona amministrazione” è una frase che costituisce una grave offesa e motivo di discredito davanti all’opinione pubblica. “Ancora una volta – concludono Petrone e Giardina – dobbiamo amaramente constatare come la dirigenza tecnica paga lo scotto di doversi confrontare con una classe politica non più all’altezza del confronto tecnico, indispensabile per chi aspira al buon governo della cosa pubblica”. Per maggiori dettagli si allega la nota del sindacato inviata agli organi competenti.
Sezze, il sindacato Fedir: “Stop a strumentalizzazioni politiche”








Devi effettuare l'accesso per postare un commento.