“L’epigrafe posta al di sotto del monumento al Milite Ignoto? Serve per non dimenticare, come accade in tutti i paesi che con le vite dei loro cittadini hanno contribuito a rappresentare l’Italia nella I Guerra Mondiale”. Non cede di un millimetro Paolo Di Capua che, forte anche delle parole di Vittorio Accapezzato sull’argomento e delle tante attestazioni ricevute sui social network, torna sul tema del Parco della Rimembranza chiedendosi: “Ma se in questi mesi l’amministrazione ha dimostrato scarsi interesse nei confronti dei 286 caduti setini nella Grande Guerra, come sarà l’atteggiamento in vista delle celebrazioni dei 100 anni della vittoria?”. Una domanda lecita, se si considera che per il 2018 il Ministero della Difesa ha già calendarizzato diverse iniziative per celebrare il primo secolo dalla fine della guerra. Tra queste iniziative c’è quella di donare una medaglia ricordo a tutti i Comuni che con il sangue dei loro cittadini hanno pagato il prezzo più alto (560mila in tutto i morti sul fronte italiano): “Per ottenere questa medaglia – incalza Paolo Di Capua, figlio di un combattente e reduce e membro dei Cavalieri di Vittorio Veneto – occorreva iniziare un iter. Se l’amministrazione non l’ha seguito ci troviamo davanti ad un enorme vuoto culturale, che dimostrerebbe poco rispetto per i nostri concittadini caduti”.
Sezze, Di Capua torna sulla questione dell’epigrafe sotto alla statua del Milite Ignoto




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