Una situazione che definire difficile è quasi riduttivo, quella della sicurezza sul lavoro delle province di Latina e Frosinone. A lanciare un grido d’allarme in tal senso è il segretario della Cigl delle due province, Dario D’Arcalgelis: “Se i dati a livello nazionale sono preoccupanti, i dati diffusi dall’Anmil sugli infortuni sul lavoro e sulle malattie professionali a Latina e provincia sono a dir poco agghiaccianti. Dati che dovrebbero far riflettere i sostenitori del mercato senza regole e di tutte quelle leggi che hanno deregolamentato il diritto del lavoro, cancellando di fatto ogni tutela per le persone, compreso la sicurezza e la tutela della salute”.
Continua il segretario: “Se negli ultimi quattro anni le malattie professionali sono aumentate del 328%, passando dai 152 casi del 2012 ai 651 del 2016, e la crescita del numero degli infortuni e’ pari a + 3,4%, superiore sia al dato regionale che nazionale, c’è una spiegazione logica. Non occorrono algoritmi. Le aziende sacrificano i lavoratori sull’altare del massimo profitto riducendo gli investimenti su ambiente salute-sicurezza e ammodernamento degli impianti. Se a ciò aggiungiamo la precarizzazione del mondo del lavoro, che rende le persone fragili e ricattabili, le conseguenze sono, come dimostrano i dati, drammatiche e sotto gli occhi di tutti.
Di fronte alla gravità della situazione, non ci entusiasma ricordare che, come abbiamo fatto, continueremo a contrastare le politiche scellerate del Governo, che non ha una realistica visione della realtà del lavoro, come non ha una realistica visione e strategia per affrontare la crisi”.
“Adesso però occorre agire subito. Serve l’immediata costituzione di un tavolo permanente presso l’Ispettorato del lavoro con le OOSS, Unindustria e tutti i soggetti istituzionali titolati per un azione congiunta in tutti i luoghi di lavoro. Di pari passo vanno perseguite in maniera esemplare le aziende che agiscono in barba alle leggi in materia di ambiente salute e sicurezza e al dettato dell’articolo 2087 del codice civile. Un articolo molto chiaro che, lo ricordiamo: “Impone all’imprenditore nell’esercizio dell’impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro”. Conclude il segretario della Cgil di Frosinone-Latina Dario D’Arcangelis.




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