Puntuale come un orologio svizzero, soprattutto sull’onda emotiva degli eventi sismici come quello che recentemente ha colpito l’isola di Ischia, si riaffaccia ciclicamente la proposta di istituire l’obbligatorietà del cosiddetto Fascicolo di Fabbricato. Già in passato alcune regioni hanno tentato più volte di istituire questo vincolo con propri provvedimenti, i quali sono stati tutti puntualmente impugnati per valutarne l’incostituzionalità dai rispettivi Governi in carica. «Piuttosto che invocare norme e iniziative discutibili – sostiene Santino Nardi, presidente provinciale Fiaip Latina -, i drammatici eventi debbono farci riflettere sulle responsabilità delle amministrazioni locali, che permettono ancora oggi il perpetrarsi dell’abusivismo edilizio». Del resto, un netto “no” all’introduzione del Fascicolo è stato espresso anche dal direttivo nazionale Fiaip, nella persona del Presidente Paolo Righi: «Siamo un Paese con migliaia di leggi sull’edilizia che però non vengono fatte rispettare – ha dichiarato Righi – e la causa è da ricercare nel bisogno di un consenso “facile” da parte della politica». Non si evitano e non si eviteranno disgrazie di questo tipo – ribadisce la Fiaip – introducendo il ”fascicolo del fabbricato”; l’unica soluzione per evitare ulteriori sventure è quella di effettuare controlli mirati sugli edifici da parte delle pubbliche amministrazioni. Le amministrazioni dispongono di tutti gli strumenti per individuare gli immobili a rischio sismico, è quindi giunto il momento che “gli eletti” si assumano le loro responsabilità senza ricercare scorciatoie inutili a carico dei loro amministrati». «Il fascicolo di per sè non è affatto utile – puntualizza Nardi – al contrario rappresenterebbe l’ennesima spesa a carico dei proprietari». Del resto anche le Istituzioni non si sono, nel corso degli anni, dimostrate ben disposte alla sua introduzione: nel 2003, infatti, la Corte Costituzionale aveva già dichiarato incostituzionali le leggi regionali di Campania e Lazio che istituivano il libretto del fabbricato. Nardi osserva come «sia farlocco un fascicolo del fabbricato con i prezzi ridicoli e le caratteristiche prospettate dai fautori dell’iniziativa. Il libretto sarebbe del tutto inadeguato a garantire la sicurezza e l’incolumità pubblica e gioverebbe solo a procacciare lavoro a professionisti poco professionali, che lavorerebbero a prezzi stracciati in una materia di accertamenti complessi e difficili». Anche il Comune di Roma, dopo avere introdotto il Fascicolo del Fabbricato con una propria delibera del 2004, aveva visto annullare l’atto dal Tar del Lazio che aveva sancito l`illegittimità degli adempimenti previsti dalla delibera comunale in quanto eccessivamente gravosi per i proprietari ed anzi inutili, trattandosi per lo più di dati già in possesso della pubblica amministrazione oppure da essa facilmente reperibili ed in particolare, secondo i giudici, non è lecito chiedere al privato l’indicazione di tutte le modifiche subite da un edificio nel corso del tempo essendo per lui estremamente arduo operare una simile ricostruzione storica. Ciò inoltre sarebbe contrario a quanto previsto dalla Legge Regionale che farebbe riferimento solo agli interventi più recenti ovvero più rilevanti. Secondo i giudici deve essere considerato illegittimo anche l’onere di eseguire verifiche geologiche ambientali, senza operare alcuna distinzione sulla base dell’età, delle condizioni o del tipo di edificio perché nascerebbe per i privati l’obbligo di svolgere accertamenti tecnici di straordinaria complessità, che tra l’altro debbono già essere stati eseguiti dalla pubblica amministrazione in sede di redazione degli strumenti urbanistici, dei piani territoriali e di salvaguardia paesistico-ambientale e quindi si risolverebbero in una mera duplicazione di documenti. «In attesa che si trovino soluzioni concrete e realmente utili – riprende Nardi -, e nella speranza che invece di “demandare”, gli uffici competenti amplifichino la loro opera di sorveglianza, occorre ad esempio responsabilizzare maggiormente gli amministratori di condominio in tema di sicurezza delle parti comuni dell’edificio. Proprio gli amministratori spesso – aggiunge Nardi -, non hanno però traccia neppure della documentazione iniziale dei fabbricati che amministrano, ovvero concessione/licenza edilizia, abitabilità ecc., documenti facili da ottenere e mettere a disposizione dei condomini. Per i titolari di proprietà individuali, invece, a fronte di fondati sospetti di pericolosità, il consiglio è quello di incaricare esperti professionisti, affidando loro compiti specifici e mirati, che potrebbero anche essere coperti da assicurazione. Il tutto – conclude il Presidente – con una defiscalizzazione spalmata in un arco di tempo pari almeno a cinque anni».
Latina, Fiaip: non si evitano disgrazie sismiche introducendo il fascicolo del fabbricato, bisogna effettuare controlli mirati sugli edifici



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