Lidano Lucidi, candidato a consigliere comunale in appoggio al candidato Sindaco Paride Martella, lancia l’idea della Banca della Terra, un progetto volto a favorire lo sviluppo economico e sociale del territorio. “Anche a Sezze dovremmo dar vita al progetto Banca della Terra. Il Comune dovrebbe censire le terre pubbliche e assegnarle a chi vuole coltivarle o svolgere altre attività imprenditoriali, come per esempio un campeggio o un’area attrezzata per le roulotte. Ci sono molti ettari di proprietà pubblica che sono incolti e senza manutenzione. Le domande da farsi sono: ma se il Comune non ci fa niente di tutta questa terra, non è meglio darla a chi vuole utilizzarla per un’attività imprenditoriale favorendo anche il ricambio generazionale? Meglio avere un appezzamento di terra lasciato lì a far nulla o dare la possibilità a qualcuno di farsi o mantenere una famiglia? In questo modo si risparmierebbero anche i soldi della manutenzione, soldi che potrebbero essere utilizzati in altro modo, come una migliore cura dei parchi, considerato lo stato di abbandono in cui versano. La terra pubblica potrà essere affidata a cooperative di produttori locali, anche ragazzi, per lo sviluppo delle produzioni. La società abbatterebbe così i costi di affitto del terreno e quindi avrà più risorse per pagare gli stipendi, il Comune avrebbe un terreno pulito invece che lasciato abbandonato. Si potrebbero fruttare anche i fondi del PSR e soprattutto farsi guidare nella gestione del progetto dagli agricoltori. Questa idea infatti può funzionare solo se viene coinvolto chi lavora la terra, perché con la sua esperienza quotidiana potrà indicare le colture da sviluppare (vino, visciole, olio, carciofi, broccoletti) in quella zona. Il Comune deve indirizzare, favorire la creazione di lavoro, deve costantemente confrontarsi con chi si spacca la schiena ogni giorno e non calare progetti dall’alto. La Banca delle Terra potrebbe essere anche sfruttata per l’agricoltura sociale, progetti per inserimento lavorativo dei diversamente abili. In definitiva avremmo terre curate e più occupazione. Anche i proprietari privati che non sanno che farsene di un piccolo pezzetto di terra a volte ricevuto in eredità, potrebbero avere convenienza ad entrare nel progetto”.




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