A meno di un mese dal voto del referendum in programma il 4 dicembre, il Presidente del Consiglio nel tardo pomeriggio di ieri, ha fatto visita a Latina infiammando il Supercinema, sala che ha accolto più di 500 presenze tra esponenti politici locali e cittadini curiosi per promuovere le ragioni del si, mentre fuori andavano in scena le proteste pacifiche dei comitati per il No. Con un breve ritardo, Renzi ha fatto il suo ingresso dichiarando che era da tempo che aveva stabilito Latina come tappa ed ha aperto il suo comizio collegandosi alle prossime elezioni presidenziali negli Stati Uniti d’America, schierandosi apertamente dalla parte di Hillary Clinton. Ha parlato della visita fatta alla Casa Bianca, specificando che l’invito del presidente Barack Obama non era rivolto a Renzi come persona ma all’Italia intera. Utilizza la famosa frase “ yes we can” per incitare i presenti a credere sempre nelle proprie forze, senza mai farsi scoraggiare dalle idee e i punti di vista altrui. Ha parlato di Europa, afferma di essere stanco e stufo della frase “c’è lo chiede l’Europa”, il cambiamento deve essere fatto per noi. “L’Europa non è un unità, altrimenti non ci lascerebbe da soli nel gestire il problema dell’emigrazione. Credo nella politica, quella con la “p” maiuscola, ma non capisco come nonostante i vari trattati firmati, l’Europa non rappresenti una comunità con oneri e doveri.” Successivamente continua il suo monologo esponendosi sul terremoto, sulla ricostruzione delle zone colpite ma, anche e soprattutto, sul miglioramento dell’edilizia delle zone non colpite. Apre una parentesi anche sulla decisione di spostare il G7 a Taormina rispetto a quello che era la scelta iniziale: Firenze, questo perché qualcuno ( non fa nomi) ha dichiarato che in Sicilia c’è soltanto la mafia. “Non accetto che il mio paese venga. rappresentato per stereotipi.” Cita la Raggi esprimendosi sulla situazione dei frigoriferi rilasciati in strada, sulla teoria dei complotti. Specifica che dietro la sua riforma non ci sono banche, non ci sono complotti. “Non stiamo riducendo la democrazia, stiamo riducendo i parlamentari, quello che non è stato fatto in 35 anni. L’abolizione del bicameralismo rappresenta uno strumento che renda l’Italia più agile. Non è una riforma perfetta, abbiamo messo due anni per formarla, abbiamo cercato di restituire un ruolo all’Italia sia da un punto di vista internazionale che nelle politiche interne. Se il referendum passa, per l’Italia ci sarà l’inizio del futuro. Questa è la sfida: passato contro futuro, nostalgia contro speranza – incalza il presidente del consiglio.” Andrò in tutte le città, girerò – ti permette di instaurare un rapporto con le persone ma io non bastò . Siete voi che dovete far ripartire questi 80 anni di storia. Nessun paese al mondo ha questo sistema, non a caso l’Italia ha cambiato 63 governi in 70 anni. Ci sono comitati e luoghi di incontro , organizziamo punti informativi , se parte questo meccanismo accade che in Italia si può tornare a fare politica- conclude Matteo Renzi.
Latina, tra applausi e contestatori della riforma Renzi arriva al Supercinema







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